COMUNICATO STAMPA28.11.2009
Risorse finanziarie, regole certe, programmazione. Il mondo della cooperazione, che si occupa di sociale, di assistenza ai non autosufficienti, ai disabili, ai fragili, insieme alle organizzazioni sociali e alle organizzazioni sindacali, scenderà in piazza a Palermo, giovedì 3 dicembre, davanti alla Presidenza della Regione (piazza Indipendenza) per dire no" alla definitiva distruzione del Welfare in Sicilia".
Saranno oltre 5 mila i rappresentanti delle varie organizzazioni del mondo cooperativo (Agci, Confcooperative, Legacoop e Unicoop), delle Organizzazioni sociali che si occupano delle persone disabili, non autosufficienti, fragili, firmatarie di un protocollo d'intesa per la tutela dei diritti di questi cittadini (Coordinamento H, Cittadinanzattiva, Parlamento Sociale, A.I.FI. Sicilia, S.I.CU.D.e A.I.S.M. Sicilia), delle Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil a presidiare la sede del Governo regionale e dell'Assemblea regionale, per manifestare lo stato di crisi in cui versano le cooperative sociali per la mancata programmazione ed attuazione delle politiche sociali in Sicilia e denunciare che è in corso un attacco sistematico alla cooperazione sociale.
Assenza totale di politiche di assistenza e sviluppo, con i rappresentanti istituzionali che in Sicilia stanno cercando di tagliare il movimento cooperativo dalla gestione dei servizi e indebolire il suo ruolo di rappresentazione dei bisogni.
La cooperazione sociale, in questi anni, mortificata ed umiliata dagli enti locali che sono per la maggior parte insolventi, ha dimostrato di essere una realtà capace rispondere concretamente ai bisogni della collettività e, nello stesso tempo, di generare occupazione, nonostante momento di crisi. Le coop denunciano da mesi ormai i gravi disagi che vive il settore ed i notevoli ritardi, da parte dei Comuni, nel pagamento delle spettanze per i servizi socio-assistenziali in favore di anziani, minori, disabili ed immigrati resi dalle cooperative sociali. Gli enti preposti sono stati più volte e reiteratamente invitati a trovare una soluzione condivisa al problema, ma le richieste, per affrontare le tante emergenze sociali e la probabile chiusura di servizi e strutture, sono rimaste inevase.
Il sistema del Welfare in Sicilia è sempre più in crisi, le aspettative delle persone bisognose sono deluse, i loro diritti negati. La crisi oggi sta nella sua fase più acuta e mentre occorrerebbe un rilancio della democrazia rappresentativa e dell'idea di politica come attenzione al bene comune, in tutta la Sicilia si assiste ad una insensata contrazione dei servizi essenziali ed a ritardi abnormi nei pagamenti dei corrispettivi delle cooperative sociali erogatrici dei servizi agli enti locali.
E così mentre si agita lo spettro della carenza di risorse economiche, viceversa, si sperperano ingenti risorse in inutili progetti, a discapito della garanzia dei servizi essenziali.