è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 107 dell'11 maggio 2009) il decreto 10 marzo 2009 che estende alle piccole e medie imprese la partecipazione al «Fondo nazionale per l'innovazione».
Il decreto prevede l'attuazione di interventi tesi ad agevolare l'accesso da parte delle PMI al capitale di rischio e di debito per il sostegno finanziario a progetti innovativi basati sull'utilizzo economico dei titoli della proprietà industriale.
Obiettivo del decreto 10 marzo 2009 è, infatti, la piena partecipazione delle PMI, al sistema di proprietà industriale ed il rafforzamento del brevetto italiano, nonché favorire la trasferibilità dei titoli della proprietà industriale anche all'estero.
Si ricorda che, ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003 recepita con il D. M. 18 aprile 2005, si definisce PMI l'impresa che occupa meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di € oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di €.
Le cooperative sociali che possiedono tali requisiti economico-organizzativi sono, pertanto, interessate dal provvedimento in esame.
Gli interventi previsti sono attuati attraverso la partecipazione di risorse pubbliche in operazioni finanziarie proposte e gestite da soggetti intermediari quali le banche italiane, gli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale, le società di gestione del risparmio e le società di investimento a capitale variabile (SICAV). Gli intermediari finanziari, pertanto, svolgono l'attività di selezione delle PMI e dei progetti aziendali aventi i requisiti, definiti dal decreto, per poter accedere agli interventi finanziari previsti.
Tali progetti verranno successivamente posti al bando di uno specifico comitato tecnico, i cui componenti sono nominati con decreto del Ministero dello sviluppo economico, il quale selezionerà quelli finanziabili tenendo conto:
- della correlazione delle caratteristiche degli interventi finanziari previsti nell'ambito dell'operazione finanziaria proposta con il profilo di rischio/rendimento dei programmi di investimento delle PMI collegati all'utilizzo economico dei titoli della proprietà industriale;
- della ripartizione del rapporto rischio/rendimento tra i soggetti che partecipano all'operazione finanziaria proposta;
- del rapporto tra le risorse del Fondo che si prevede di utilizzare e l'apporto di risorse private;
- della numerosità delle PMI potenzialmente coinvolte nell'operazione;
- della trasparenza delle informazioni sugli intermediari finanziari;
- della validità e l'affidabilità del sistema di controllo proposto dall'intermediario finanziario;
- dell'impegno da parte del soggetto intermediario a non richiedere alle PMI garanzie aggiuntive a quelle previste nell'ambito dell'operazione finanziaria proposta.
Alle proposte ritenute non adeguate verrà fornita relativa motivazione.
In fase di erogazione del finanziamento, il Ministero dello sviluppo economico provvederà al controllo ed al monitoraggio finanziario e procedurale per verificare la conformità dello stato dell'arte dell'investimento rispetto alle specifiche definite dal decreto.
Il Ministero, sentite le associazioni di categoria di rappresentative dei soggetti intermediari e delle imprese emanerà appositi avvisi, pubblicandoli in Gazzetta Ufficiale, attraverso i quali inviterà i soggetti intermediari a presentare le proposte di operazioni finanziari.
Le cooperative sociali che rientrano nella definizione di PMI ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE interessate alle operazioni finanziarie previste dal decreto potranno, pertanto, richiedere la partecipazione al bando mediante specifica richiesta all'intermediario finanziario autorizzato.