Quando quattro anni fa l’Agenzia sociale per la Casa ha iniziato a prendere vita e forma a Palermo, per molti era un “semplice” esperimento di riorganizzazione dei servizi sociali. Oggi, dopo le 2567 famiglie accompagnate - di cui più di 1000 hanno ricevuto un contributo diretto - e 3.731.306,30 euro le risorse del Pon Metro impegnate per contrastare il disagio abitativo, quello che sembrava un progetto di sperimentazione nato al Sud è diventato un modello al servizio del territorio, che rimette al centro le politiche abitative come strumento per rilanciare coesione sociale.
È una direzione precisa, quella che negli spazi del Noviziato dei Crociferi di Palermo, si è delineata in occasione dell’evento “Costruire servizi: le dimensioni operative dell’Agenzia Sociale per la Casa”. Non può esserci crescita e sviluppo del territorio senza che tutte le forze in campo, le amministrazioni e il Terzo Settore entrano in connessione. I dati che emergono dall’Agenzia sociale per la Casa sono frutto, infatti, di un percorso innovativo che ha visto il superamento di un “approccio assistenzialistico” per toccare la dimensione dell’essere In Rete e fare in Rete. Le professionalità, tante, di cui Palermo è ricca: operatori sociali, educatori, psicologi, mediatori, hanno costruito insieme uno spazio unico e corale per rispondere al disagio abitativo prendendo in carico le persone in maniera complessiva. Dalla casa al lavoro, dalla formazione all’orientamento, le fragilità vanno accolte nella loro dimensione più ampia e le persone accompagnate in un percorso di piena e totale autonomia.
«Le politiche abitative costituiscono un problema reale e caldo non solo per l’amministrazione di Palermo, ma in generale per tutto il Paese – ha ribadito il Sindaco Roberto Lagalla-. Serve costruire dei modelli diversi che mettano insieme il parterre istituzionale con quello del privato sociale, perché a fronte di una domanda che continua a crescere, le risposte devono essere sempre più dedicate e costruite sulla base dei bisogni». Cambiamento, innovazione ma soprattutto percorsi. Queste le parole che maggiormente hanno animato gli interventi dell’appuntamento di mercoledì. «È un’inversione sociale, certo, quella che abbiamo vissuto in questi quasi quattro anni con l’impatto che ha generato il progetto Agenzia sociale per la Casa – ha sottolineato l’Assessore alle attività sociali, Rosalia Pennino -. L’aspetto determinante e innovativo è dato però da quel cambio culturale intenso che è stato azionato, dove i nodi, 10 attivati a Palermo, Monreale e Villabate, non sono soltanto “sportelli aperti al pubblico”, ma luoghi dove l’accoglienza trova “casa” e la “casa” si snoda in un percorso di autonomia più ampio.
I nodi diventano quindi dei percorsi e i percorsi rimettono al centro non l’utente, ma la persona. Questo significa ripensare alle politiche abitative con una visione culturale e differente». E se dunque esiste un profondo significato culturale nelle politiche abitative, tutto passa dal carico di valore che diamo alle parole, come ha aggiunto Johnny Dotti, Pedagogista e imprenditore sociale: «abitare ha un significato diverso e più inteso rispetto a quello di locazione e alloggio. Abitare implica un bouquet di relazioni che la persona ha l’opportunità di costruire, abitare significa far parte di una comunità dove siamo connessi e interconnessi tra noi». All’appuntamento hanno partecipato Antonella Tirrito, Assessore tecnologia e innovazione; Maurizio Carta, Assessore Urbanistica e pianificazione strategica, Marina Pennisi, Dirigente Settore Dignità dell’Abitare e RUP di progetto Agenzia Sociale per la Casa; Francesco Passantino, Consigliere Delegato Sol.Co Capofila RTI; Francesca Pruiti Ciarello, Psicologa, Coordinatrice del progetto; Simone Lucido, Esperto valutazione, Comitato tecnico Agenzia Sociale per la Casa; Marcella Cuddetta nucleo assistenza tecnica del Pon Metro Palermo, Anna Bonaduce, Autorità di Gestione Agenzia per la Coesione Territoriale, Rosanna Scordato, Psicologa, Comitato tecnico Agenzia Sociale per la Casa; Maria Pia Avara, Psicologa, Comitato tecnico Agenzia Sociale per la Casa; Giovanni Paternostro, Direttore Esecutivo dell’Agenzia sociale per la casa, che ha ribadito come «il progetto è stato quella chiave di risposta, specie nel periodo di pandemia. Non ci siamo mai fermati, abbiamo riorganizzato gli interventi trovando soluzioni nuove per accogliere le tante, tantissime, persone e famiglie che altrimenti sarebbero finite in strada».
I risultati, le voci e i volti di questo percorso lungo quattro anni nel volume “Costruire Servizi – l’Agenzia Sociale per la Casa del Comune di Palermo” a cura di Simone Lucido e Francesca Pruiti Ciarello distribuito mercoledì in occasione dell’iniziativa. Concluso l’evento, si lancia già lo sguardo al dopo con la proroga di Agenzia Sociale per la Casa, ma soprattutto con l’opportunità di costruire processi sociali che impattano e migliorare la vita delle persone.
L’Agenzia sociale per la casa è frutto di una progettualità condivisa tra il Comune di Palermo e gli Enti del Terzo Settore che ne fanno parte, ovvero il Consorzio Sol.Co – Rete di Imprese Sociali Siciliane con la cooperativa sociale Sviluppo Solidale, Fondazione Ebbene con il Centro di Prossimità Apriti Cuore, Associazione Euro, Centro Studi Opera Don Calabria, Istituto Don Calabria, Associazione Next- Nuove Energie x il Territorio, Associazione Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus ETS, Ispettoria Salesiana Sicula “S.Paolo”, Inventare Insieme Onlus.