A Giarratana, in provincia di Ragusa, c’è un luogo che nasce come Casa di Riposo per accogliere anziani, ma che con il passare del tempo è diventato più di una semplice struttura. È la Casa di Riposo Madre Teresa di Calcutta, gestita dal Consorzio Sol.Co. con la Cooperativa socia Metaeuropa e centro di Prossimità della Fondazione Èbbene.
Un posto in cui si respira aria di famiglia e che ormai gli anziani riconoscono come “casa”, così come i loro familiari. Uno degli aspetti a cui gli operatori di Metaeuropa tengono in particolar modo, infatti, è proprio il legame e il dialogo con le famiglie.
Ogni giorno un’equipe preparata e disponibile si prende cura delle persone andando incontro alle loro esigenze e costruendo percorsi ad hoc che puntano a renderle protagoniste e responsabili delle proprie scelte, favorendo un graduale percorso verso l’autonomia e restituendo il “potere” decisionale.
Come? Attraverso le tante le attività che animano la Casa di Cura: dai laboratori di cucina a quelli di giardinaggio, fino a quelli manuali, per l’esercizio fisico e il disegno libero.
La signora Santa, le sorelle Rosa e Bartola Cannata, la signora Di Mauro sono solo alcune delle protagoniste che ogni giorno vivono la Casa di Riposo Madre Teresa di Calcutta e che hanno preso parte, qualche settimana fa, alla Giornata del Verde.
Un laboratorio di giardinaggio per rigenerare luoghi di vita, per abbellire, decorare e rendere ancora più accoglienti e personalizzate le verande della struttura in cui vivono.
«Abbiamo piantato nuove piante e fiori, abbiamo tolto le erbacce e dato una sistemata generale agli spazi esterni in cui ormai, con la stagione estiva, trascorriamo la maggior parte del nostro tempo», raccontano le operatrici della Casa di Cura. «I nostri ospiti tengono molto al verde, già in passato ci siamo dilettati con attività di giardinaggio, ma anche con l’immancabile albero di Natale, uno dei momenti più belli dell’anno che coinvolge tutti».
Una Giornata del Verde per ritrovarsi e riconnettersi alla natura, per prendersi cura di se stessi, degli altri e degli spazi in cui si vive. Luoghi fisici, certo, ma soprattutto luoghi di vita che sprigionano ossigeno, energia, ottimismo. Voglia di fare e di esserci.