Il lavoro «di squadra» delle nostre Cooperative socie:  l’esempio della gestione di PAL e PaIS nel distretto di Ragusa Notizie dalla Rete

Il lavoro «di squadra» delle nostre Cooperative socie: l’esempio della gestione di PAL e PaIS nel distretto di Ragusa

  • Scritto da Redazione
  • - 04/01/2022

Essere Consorzio significa, anche, condividere un approccio e un sistema per cui, su uno stesso territorio, le Cooperative che ne fanno parte intervengono sotto un’unica regia, cooperando tra loro. Così si muove, sin dalla sua fondazione, il Consorzio Sol.Co. - Rete d’Imprese Sociali Siciliane, consapevole che spesso il lavoro di squadra premia di più rispetto all’operato del singolo.

Ne è un chiaro esempio il lavoro che tre Cooperative socie del Consorzio stanno portando avanti nel distretto di Ragusa, che comprende Giarratana, Monterosso Almo, Chiaramonte Gulfi e Santa Croce Camerina. Qui, dalla scorsa estate, Isola Iblea, Metaeuropa e Oasi Don Bosco gestiscono in collaborazione tra loro gli interventi previsti dal fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

Si tratta di una serie di azioni come il rafforzamento dei servizi sociali professionali e del segretariato sociale, la programmazione di attività educative per minori e famiglie e corsi propedeutici all’inserimento lavorativo dei soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza. Di questo, nello specifico, si occupano il PAL - potenziamento del servizio sociale professionale – e il PaIS - Patto per l’Inclusione Sociale, di cui è coordinatrice, per Sol.Co., Stefania Piccione.

Il primo riguarda il patto di inclusione che tutti i percettori del reddito di cittadinanza, affidati ai servizi sociali, devono sottoscrivere. Ad oggi sono più di 160 i casi gestiti dalle tre Cooperative del Consorzio Sol.Co. nel distretto ragusano. Persone con diverse fragilità, spesso difficili da ricollocare nel mercato del lavoro ma che desiderano dare il proprio contributo alla propria comunità e hanno risorse personali e in termini di competenze da rivalutare e valorizzare e che le Cooperative prendono in carico.

«Dopo un primo colloquio conoscitivo si sottoscrive il patto con la famiglia – spiega Stefania Piccione. Chi percepisce il reddito di cittadinanza può approfittare di questa opportunità per formarsi, prendere parte a tirocini di inclusione, sperimentarsi nuovamente in un ruolo attivo magari per essere inserito, alla fine di questo percorso, nel mondo del lavoro». Essenziale è una relazione e un progetto tailor made che si adatti a quella persona e al suo talento, abilità, inclinazione e un intervento coordinato con tutti gli attori pubblici e privati del contesto locale.