Le storie di Radici: Rosa, la tossicodipendenza e il valore umano e pratico degli operatori della cooperativa Mosaico Notizie dalla Rete

Le storie di Radici: Rosa, la tossicodipendenza e il valore umano e pratico degli operatori della cooperativa Mosaico

  • Scritto da Redazione
  • - 11/11/2021

Rosa è una donna con un pesante trascorso di tossicodipendenza. Trent’anni di dipendenza da crack, eroina, cocaina. Una donna che ha avuto la fortuna di incontrare l'equipe dell'unità di strada del progetto Radici, promosso dal Comune di Catania nell’ambito dell’Asse 3 del Pon Metro e realizzato sul territorio con il Consorzio Sol.Co., la cooperativa socia Mosaico e il metodo di presa in carico di Fondazione Èbbene con l’obiettivo di offrire accompagnamento e autonomia alle persone più fragili.

Proprio com’è successo con Rosa. «L’abbiamo seguita per un anno e mezzo per strada – raccontano gli operatori - e vedevamo, giorno dopo giorno, quanto le sue condizioni di salute fossero precarie, tanto da essersi reso necessario un ricovero in ospedale». Da lì però, fortunatamente, c’è stata una lenta risalita. Rosa ha iniziato a riconoscere gli operatori di Radici come punto di riferimento e a manifestare la volontà di cambiare vita e lasciarsi la tossico dipendenza alle spalle.

«Subito dopo le dimissioni dall’ospedale e un periodo di ricovero in una Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), abbiamo iniziato insieme a lei un percorso al Sert (Servizi per le Tossicodipendenze o per le Dipendenze patologiche) di via Valverde per essere seguita sotto il profilo sanitario», dicono ricostruendo il percorso di Rosa gli operatori, che nel frattempo sono riusciti ad avere il contatto della madre, con cui la donna, da tempo, aveva interrotto i rapporti. «Le abbiamo fatte riavvicinare e inaspettatamente, alla fine del ricovero, la madre l’ha accolta in casa. Noi abbiamo lavorato sodo per farle riavere i documenti di identità, la residenza e tutto ciò che serviva per ricominciare una vita normale».

Fondamentale, per il lieto fine della storia, l’azione di outreach fatta su Rosa. L’importanza e il valore umano e professionale dell’attività svolta dagli operatori, infatti, si vede anche nella parte pratica delle varie fasi: andarla a trovare nella Rsa, farle avere una residenza e tutti i documenti, metterla in contatto con il medico di base e offrirle tutti i servizi di cui ogni cittadino ha diritto.

Una cura verso il prossimo che ti segna profondamente nel momento del bisogno e che lascia il segno per molto tempo. Tant’è che Rosa, ancora oggi, dà notizie agli operatori di Radici, che sono rimasti in contatto con lei.