Sol.Co. in prima linea nel progetto per migliorare il sistema di accoglienza a Catania
La salute come bene comune, come diritto da garantire a tutti, indipendentemente dall’etnia. A sette mesi dalla conversione in legge del decreto immigrazione, che ha riportato alla luce le tante falle dei decreti Salvini, cosa sta cambiando nel binomio tra salute e migrazione?
Questo il tema centrale della seconda tavola rotonda che il progetto comunitario CA.T.A.N.I.A. – Capacitybuilding Temi e Approcci nuovi per l’Integrazione e l’Accoglienza promuove per continuare a costruire pensiero e azione, visioni e approcci nuovi attorno al sistema di accoglienza di Catania.
Voci di grande prestigio e professionisti del settore dialogheranno sulla tutela della salute psicofisica dei migranti dopo il D.L. 130/2020, oggi 22 luglio alle ore 18.30 nel Cortile del Consorzio Il Nodo, in via Nuovalucello 21 Catania.
Ad animare il dibattito Francesco Bellissimo, Medico Associazione LHIVE, Coordinatore Progetto Pro-Access, Adriana Di Stefano, Docente di Diritto Europeo e Internazionale Università di Catania, Mario Raspagliesi, Responsabile Ufficio Assistenza e Ambulatorio Stranieri Az. Osp. “Cannizzaro”, Carlo Alberto Romano Docente di Criminologia Università di Brescia, Aldo Virgilio, Psichiatra Dipartimento Salute Mentale ASP Catania e Irene M. Zaddach OIM – Ufficio di Coordinamento del Mediterraneo.
«La salute pubblica intesa come diritto inclusivo – spiega Domenico Palermo, coordinatore del progetto – deve essere prioritaria in tutte le agende politiche. Questo si traduce certamente in una tutela dei diritti umani, ma anche in un processo di crescita e a beneficiarne sono tutte le comunità, perché accogliere e includere migranti in buona salute significa contribuire al meglio allo sviluppo sostenibile».
«Ancora una volta – aggiunge Giuseppe Lombardo, Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche per le Famiglia – Catania dimostra di essere una città aperta al confronto e al dibattito, riportando al centro temi caldi che necessitano di una visione e una strategia comune. L’incontro di giovedì aggiunge un tassello fondamentale al lavoro che il Comune di Catania sta mettendo in campo, insieme alle realtà del privato sociale, per creare un modello d’inclusione reale che sia riproducibile anche in altri contesti».
Il progetto Catania – Capacity Building guidato dall’Amministrazione Comunale di Salvo Pogliese, è finanziato dal Ministero dell’Interno con i fondi del FAMI e realizzato con il contributo del Consorzio Il Nodo, Consorzio Sol.Co., le cooperative sociali Prospettiva, Fenice, Marianella Garcia e l’Associazione ERIS.