Solco ente attuatore del progetto in prima linea per creare inclusione e sviluppo.
Un primo tavolo tecnico per mettere a sistema le azioni del progetto nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini Rom, Sinti e Caminanti si è svolto oggi tra il Consorzio Sol.Co, con la cooperativa socia Sviluppo Solidale, le scuole, gli enti pubblici e privati del territorio di Palermo.
Unanime il sentimento espresso dai partecipanti: serve rompere il muro del silenzio e contrastare le numerose forme di pregiudizio che ruotano attorno alla comunità Rom.
Scuola, istruzione, lavoro, inserimento sociale e integrazione tra le comunità. Questi gli assi su cui si muoverà il progetto promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, il Ministero della salute, l’Istituto degli Innocenti e la città di Palermo, che partecipa attivamente al programma insieme ad altre città: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
Al tavolo tecnico, al quale ha partecipato anche Francesco Chezzi dell’Istituto degli Innocenti, realtà storica italiana che si occupa della tutela dell’infanzia, e referente nazionale del progetto, è stata definita una linea operativa per raggiungere l’obiettivo del programma: costruire una rete solida per generare percorsi di inclusione per i bambini ROM, Sinti e Caminanti.
Il progetto si muoverà maggiormente su tre ambiti: scuola, contesti abitativi e rete locale.
Il lavoro nelle scuole sarà destinato non soltanto ai bambini RSC ma all’intera classe; tutte le azioni serviranno a contrastare la dispersione scolastica e accompagnare i bambini a crescere mettendo al centro la diversità culturale come ricchezza.
Le azioni che si svilupperanno nei diversi contesti abitativi hanno l’obiettivo di integrare le esigenze scolastiche con il benessere complessivo della famiglia, integrandola nei processi di comunità e sviluppo del territorio e garantendo il loro accesso ai servizi locali. Il lavoro nella rete locale vuole invece creare un modello operativo e produttivo tra le diverse forze in campo, pubbliche, realtà del privato sociale, istituti scolastici, servizi socio-sanitari per rispondere in maniera coesa ai bisogni di una comunità ben radicata sul territorio.