Come può un senza tetto affrontare un’epidemia quando una casa non ce l’ha? In che modo le famiglie che vivono la disabilità possono superare un periodo difficile come quello dell’isolamento sociale? Si può restituire un tempo di normalità ai più fragili anche in emergenza?
Nelle lunghe settimane caratterizzate da pandemia e lockdown,il Consorzio Sol.Co. con la sua Rete di Soci e attività ha scelto di non fermarsi proseguendo tutti i servizi indispensabili, riadattando gli interventi, mettendo in campoenergie e risorse per rispondere ai bisogni nuovi delle Comunità.
Un lungo viaggio tra spirito di adattamento e capacità di innovative, una scelta di campo quella di esserci oltre l’emergenza, oltre difficoltà per non lasciare indietro nessuno e stare accanto ai più fragili.
Da Catania a Ragusa, da Siracusa a Palermo, in tutta la Sicilia è stato questo il filo conduttore che ha legato il pensiero e le azioni delle cooperative socie della Rete Sol.Co., caratterizzando in particolar modo la cooperativa sociale Mosaico.
Interpretare con coerenza i valori della cooperazione sociale, agire in continuità con il modello di Fondazione Ebbene, di cui la cooperativa è Centro di Prossimità, accogliere e ascoltare le numerose richieste di aiuto che specie nel periodo di crisi rischiavano di esplodere. È così che la cooperativa Mosaico ha fronteggiato l’emergenza sul territorio di Catania.
Tra le attività più intense quella legata al progetto Radici con l’Unità di Strada, un servizio dedicato ai senza fissa dimora che si contraddistingue per la gestione di uno sportello di Counseling itinerante. L’equipe che va su strada intercetta i bisogni di coloro che vivono in estrema marginalità sociale per accompagnarli, attraverso una presa in carico globale, verso una graduale autonomia. Ascolto attivo empatico, orientamento e accompagnamento ai servizi territoriali costituiscono il cuore dell’azione.
Durante il periodo di emergenza, i turni dell’Unità di Strada sono stati raddoppiati e oltre all’attività ordinaria di assistenza ai senza fissa dimora, gli operatori hanno distribuito DPI, quali mascherine, igienizzante per le mani, materiale informativo sul Covid-19, ma anche beni di prima necessità, alimenti, acqua e vestiti puliti.
Costruire con e per le persone più fragili un progetto di vita che li accompagni a rialzarsi e recuperare la dignità perduta è il comune denominatore di tutte le azioni che Mosaico mette in campo. Per questo motivo nella logica di un processo più ampio e strutturato, gli operatori non si sono limitati soltanto ad offrire mera assistenza ai senza tetto ma insieme al Comune di Catania e le realtà sociali coinvolte hanno gestito il Presidio delle Ciminiere, diventato nel periodo di emergenza un punto di riferimento per i senza tetto, dotato di docce e bagni.
Ad essere determinate nella gestione del Presidio, è stato proprio il lavoro dell’Unità di Strada che si è occupata di connettere le persone senza tetto con gli alloggi di transizione messi in campo da Fondazione Ebbene in continuità con il progetto dell’Asse 3 del Pon Metro, gestito con l’apporto del Comune di Catania.
Inoltre, il tentativo è quello di accompagnare le persone senza una casa verso soluzioni abitative di Transizione messe in campo da Ebbene.
Gli alloggi di transizione presenti in diverse zone della città nascono per ospitare le famiglie più fragili e accompagnarle verso una piena autonomia. Nel periodo di emergenza quando #restareacasa era l’unico modo per sconfiggere il virus sono diventati il luogo per accogliere le persone senza fissa dimora, offrendo anche in questo caso non soltanto un posto letto ma presidi di sicurezza, accompagnamento verso i servizi territoriali, generi alimentari, vestiti puliti e farmaci.
Oggi gli alloggi si preparano a mettere le basi alla sperimentazione di accoglienza delle famiglie, offrendo una casa in cui abitare ma anche una comunità con cui vivere, con cui condividere e un progetto di vita che le renda protagoniste e autonome.
Ed è proprio il progetto costruito intorno alle persone quello che farà la differenza, specie in questa fase post-covid, e che caratterizza le azioni che Mosaico sta già mettendo in campo per trovare nuove soluzioni abitative per le persone senza tetto. Dopo il 31 luglio, infatti, non potranno essere più ospitate negli alloggi di transizione, diventati appunto solo nel periodo covid luoghi di accoglienza per senza fissa dimora, ma che grazie al lavoro sinergico che Mosaico sta realizzando con il territorio continueranno ad essere al centro di un percorso più ampio e complesso che le accompagnerà verso una piena autonomia.
Uno spazio particolare è stato dedicato inoltre ai più piccoli per supportarli nella didattica online, grazie anche ai tablet che Solco ed Ebbene hanno donato alle famiglie. Un modo per garantire un po’ di normalità, un’azione che ha permesso ai bimbi che provengono da contesti difficili di continuare a studiare anche a distanza e con l’apporto degli operatori di Mosaico che quotidianamente li hanno seguiti attraverso il web nello svolgimento dei compiti.
Per affrontare l’emergenza Mosaico si è organizzata mantenendo stretta la connessione con il territorio, costruendo e rafforzando relazioni con diverse realtà e che permettono di guardare al dopo attraverso una visione più ampia e complessa di sviluppo del territorio e delle comunità. Dal dialogo costante con gli enti pubblici all’avvio di strade coese con il privato sociale organizzato, tutto sa di cooperazione… quella che non si è mai fermata.