Più di 800 persone prese in carico, numerose attività e interventi messi in campo che vanno dal supporto psicologico alla distribuzione di farmaci e generi alimentari, dall’accompagnamento per accedere ai contributi economici all’orientamento verso i servizi attivi, e un modello quello dell’Agenzia sociale per la casa di Palermo, che in tutte le sue sfaccettature e forme è diventato un metodo d’azione capace di mettere insieme risorse e coesione tra pubblico e privato sociale per rispondere ai nuovi bisogni della Comunità.
È questa la fotografia che sintetizza il modo in cui l’Agenzia sociale per la casa – progetto inserito all’interno dell’asse 3 del Piano Operativo PON Metro, di cui il Consorzio Sol.Co. è l’ente capofila con la cooperativa socia Sviluppo Solidale - ha mantenuto la propria funzione di sostegno alle persone fragili in situazioni di vulnerabilità abitativa, soprattutto nel periodo in cui restare a casa era indispensabile per sconfiggere il virus.
Prima regola tra tutte: potenziare il servizio di accoglienza telefonica del Servizio Sociale del Comune di Palermo, grazie all’attivazione di un numero verde, una centrale unica che ascolti, accolga e accompagni le famiglie, specie quelle fragili, ad affrontare l'emergenza nell’emergenza ed evitare che la crisi scatenata dal Covid provochi ulteriori ferite.
È così che le 10 equipe composte da assistenti sociali, psicologi, educatori e mediatori linguistici, dopo il passaggio dalla centrale unica, accolgono ogni giorno numerose di richieste di aiuto. Storie di vita, uno spaccato di umanità reale che ruota attorno a ciò che viene definito come disagio abitativo.
Non avere una casa, rischiare di perderla, lottare ogni giorno perché la parola sfratto non diventi imperativo.
Più di ottocento, dunque, le persone prese in carico dall’Agenzia sociale per la casa di Palermo sin dall’inizio della pandemia, numeri che come afferma Francesca Pruiti, responsabile progettazione di Sviluppo Solidale: «cambiano ogni giorno, evidenziando ancor di più l’idea che il disagio abitativo è frutto di problematiche ben strutturate e radicate, che richiedono certamente una presa in carico globale e un piano individualizzato e personalizzato».
Gli operatori accolgono le richieste di aiuto trasferendole ai colleghi dei Punti snodo per avviare un percorso di accompagnamento e presa in carico in base all’appartenenza territoriale.
I colloqui servono inoltre per informare le persone sulle varie agevolazioni attivate dal Governo e sui servizi presenti sul territorio a sostegno delle vulnerabilità, oltre che individuare eventuali situazioni emergenziali. I mediatori e gli educatori hanno il compito di rintracciare, per la circoscrizione di riferimento, tutte le attività presenti già mappate in precedenza e anche quelle nuove messe in campo dalle associazioni e dagli enti del Terzo Settore.
Intermediazione con i proprietari di casa per la riduzione temporanea del canone di locazioni, chiarimenti per accedere ai vari contributi, ma anche spunti e attività da svolgere in casa con un kit semplice e accessibile a tutti.
Tutto in continuità con i valori della cooperazione sociale, che Sviluppo Solidale, insieme alle realtà coinvolte, ha continuato a mettere in campo per evitare che da questo tempo di crisi nessuno resti escluso.
«La pandemia ha certamente generato una nuova povertà – aggiunge Pruiti - quella scandita da contratti di lavoro sospesi, dal bisogno alimentare, dalla difficoltà di pagare l’affitto. Situazioni difficili che si vanno ad aggiungere alle fragilità già presenti prima del Covid e che l’emergenza ha aggravato».
«Sono quindi due i livelli criticità che richiedono azioni diversificate: nel caso in cui appunto il disagio abitativo sia legato a una problematica strutturata prima del covid, stiamo procedendo con la riattivazione dei percorsi di sostegno, esperienze di co-housing e con l’erogazione di contributi economici. Per le situazioni legate al periodo di emergenza, che hanno generato nuovi casi di disagio abitativo, stiamo attivando invece piani di intervento strutturali per supportare la ripresa del lavoro. Tutto in connessione con i servizi sociali del territorio e l’attivazione di borse di studio previste dal Pon Metro».
Per affrontare l’emergenza, Sviluppo Solidale ha messo in campo un forte spirito di adattamento e una capacità innovativa di riadattare i servizi e gli interventi, cooperando e operando in stretta sinergia con il territorio.
Dall’Agenzia sociale per la casa alle iniziative promosse nelle strutture di accoglienza, tutto sa di cooperazione sociale, quella che non si è mai fermata soprattutto in emergenza.
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