Scendere in piazza, lottare e unirsi affinché i potenti ascoltino la richiesta di un futuro più sostenibile. Con questo intento è nato il gruppo dei Fridays For Future, movimento apartitico che sul modello dato dalla giovane attivista Greta Thunberg, scende in piazza per reclamare azioni concrete contro i cambiamenti climatici. Questo giovedì 27 febbraio, dalle 19.00 al Centro You&Me di via Rametta 47, ci sarà una tappa fondamentale del percorso de L’HUB dell’Economia civile, con l’incontro #TUTTOÈCONNESSO, durante il quale si discuterà di sostenibilità umana e ambientale. Due speaker/ facilitatori introdurranno l’argomento affrontandolo da diverse angolazioni, il professore Davide Arcidiacono e i ragazzi dei Fridays For Future Catania. In questa intervista a Paolo Putrino, giovane studente di Fisica e referente per i Fridays For Future Catania, abbiamo cercato di toccare alcune delle questioni che tratteremo e approfondiremo.
Sul sito dei Fridays For Future Italia campeggia la scritta “Abbiamo solo 8 anni per salvare la nostra specie”. Quali sono secondo voi i passi fondamentali da mettere in atto per rimediare alla situazione?
«L’azione principale che possiamo mettere in campo è sicuramente cercare di azzerare le emissioni di gas serra e di CO2 nel più breve tempo possibile. Per fare questo bisognerebbe ad esempio che il Governo si impegnasse a investire in fonti rinnovabili e sui trasporti pubblici, in modo da portare sempre più persone a spostarsi con quest’ultimi, dando un taglio significativo alle emissioni di CO2».
Cos’è l’economia sostenibile?
«Economia sostenibile significa avere un’economia che si relaziona con l’ambiente. Attualmente consumiamo una quantità di risorse che supera di gran lunga quella che il pianeta produce in un solo anno. Economia sostenibile significa dunque riuscire a consumare le risorse che la natura ci dà all’interno di un anno, evitando disastri ambientali e sociali».
Quali sono le azioni che state progettando di mettere in atto sul nostro territorio? Puoi fare il tuo personale appello ad agire?
«Attualmente ci stiamo occupando di piantumazione nelle scuole ma anche nelle aree urbane in collaborazione con la Città Metropolitana. Le altre azioni che mettiamo in campo sono i Venerdì per il Futuro, che sfoceranno il 24 aprile nel primo sciopero globale. È la quinta volta che scendiamo in piazza per mettere sotto pressione le istituzioni e i governi, rivendicando le misure urgenti e necessarie per migliorare la situazione in cui ci troviamo. È ormai da decenni che la comunità scientifica lancia un allarme sulla crisi climatica e a livello locale ognuno deve fare la sua parte. Questa è una battaglia che riguarda tutti. È fondamentale che le associazioni, le realtà e gli individui facciano rete, perché solamente se saremo in tanti riusciremo a farci sentire e ad ottenere dei risultati. Se agiremo divisi le possibilità di successo saranno minime».