È stata siglata stamattina una convenzione tra il Consorzio Sol.Co., l’UDEPE e il Tribunale di Catania, che accresce il senso del lavoro che la Rete Solco promuove sul territorio e sul “futuro”, accompagnando le persone colpevoli di un reato penale e inserite in un progetto riparativo a riconnettersi con il tessuto sociale.
La Rete Solco ha aperto le porte a questa esperienza già da tempo dimostrando come le persone, quelle contestate, quelle escluse, quelle intrappolate nel limbo dei loro errori, hanno un bisogno estremo di essere accompagnate verso una visione diversa della società che le aiuti a riscoprire il loro talento e costruire un nuovo progetto di vita.
Un lavoro collettivo che richiede certamente di interpretare i valori autentici della cooperazione sociale, rimettendo al centro la persona intesa come Valore unico, rispettata come risorsa e “pensata” come protagonista delle azioni di welfare in un’ottica di sviluppo e benessere collettivo.
Rigenerazione e riqualificazione di spazi abbandonati, assistenza alle persone disabili, laboratori inclusivi per giovani e anziani, sono queste alcune delle attività che la Rete Solco offre progettando un percorso non soltanto riabilitativo ma soprattutto inclusivo ed educativo che tenga conto del talento e delle competenze di ciascuno.
È una sfida, una rivoluzione sociale che la Rete Solco sceglie di proseguire perché traccia quel ruolo che narra la matrice profonda della cooperazione sociale, puntando sulla capacità di ogni persona di essere artefice del proprio futuro.
Il Consorzio Solco non si limiterà soltanto ad accogliere, ma così come previsto dal protocollo sottoscritto con l’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, partecipa alla valutazione dell’andamento del progetto riparativo e produce, al termine del progetto, una relazione sulla qualità della partecipazione al percorso della persona affidata.