È nella Giornata Mondiale Sulla Sindrome di Down, quando le associazioni di tutto il mondo rivendicano il diritto di #LeaveNoOneBehind, non lasciare indietro nessuno, che la cooperativa sociale Health&Senectus di Lentini ha presentato lo scorso 21 marzo un nuovo servizio di Prossimità per le persone con disabilità grave e le loro famiglie.
Un nome, un acronimo, una correlazione tra titolo del progetto e i professionisti che lo hanno idealizzato e animato. Dato una forma, un cuore, una mente, una direzione, perché G.A.I.A. (Garantire Assistenza e Interventi per l’Autonomia) è certamente un acronimo che rimanda all’obiettivo del progetto, quello di costruire progetti di vita in autonomia per le persone con disabilità, ma è anche il nome della Presidente della cooperativa, Gaia è l’operatore di Prossimità che ci interroga su come percepiamo il concetto di disabilità.
Una storia semplice, un modo di vedere l’altro in maniera completamente nuova: non un estraneo, non uno specchio a cui fare appello tutte le volte che abbiamo bisogno di certezze, l’altro siamo noi. Soltanto questo cambio di paradigma, soltanto questa nuova visione della disabilità può farci comprendere i bisogni reali di ogni persona. Spesso pensiamo che i disabili necessitano di una “semplice erogazione di servizi”, che permetta loro di mangiare, dormire e avere un tetto. Consideriamo velleitario ciò che invece è indispensabile: fare sport, godere del tempo libero, ricercare un lavoro, diventare adulti, crescere.
È su questa dimensione che si muove il progetto, sull’inevitabile bisogno di ricucire il tessuto relazionale, perché in fondo siamo tutti “animali sociali” e abbiamo la necessità di costruire relazioni per capire la matrice profonda del nostro “viaggio”. E allora Gaia siamo noi, Gaia è la Comunità, Gaia è un luogo, non un semplice “gruppo di appartamenti”; un contesto evolutivo prima che protettivo dove fare esperienze reali di distacco, sperimentare relazioni fra pari e vivere occasioni di autonomia.
Senza questa premessa non possiamo comprendere il cuore del progetto, che è quello di accompagnare le persone con disabilità grave, soprattutto intellettive e/o relazionali, nella costruzione di percorsi in autonomia, sin da quando la famiglia ha piena capacità di accudimento e garantire un “Dopo di Noi” naturale e non traumatico. Partendo da un progetto individuale si arriva ad individuare, tendendo conto del diritto di ciascuna persona di scegliere come, dove e con chi vivere, un percorso cucito su misura con la piena collaborazione non soltanto del disabile ma anche della famiglia di riferimento.
G.A.I.A apre le porte, in ottica di prossimità, alle persone residenti nei Comuni di Carlentini, Lentini e Francofonte con disabilità grave con disabilità grave non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla disabilità e certificata ai sensi della Legge 104/1992.
Quattro i servizi previsti dal progetto:
Servizi che possono essere implementati con il contributo di ciascuno, cittadini, volontari, mondo produttivo per facilitare il grado di autonomia delle persone più fragili e riscoprire che si tratta di un progetto che risponde a quel bisogno di Comunità.
“Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno”. (Italo Calvino, Le città invisibili).