Minori stranieri, aumentano gli irreperibili: 5 mila in più in 4 anni Notizie

Minori stranieri, aumentano gli irreperibili: 5 mila in più in 4 anni

  • Scritto da Redazione
  • - 31/05/2017

Aumentano i minorenni stranieri non accompagnati irreperibili. Nel corso degli ultimi anni il loro numero in Italia ha subito un’evidente crescita: sono passati infatti dai 1.754 del 2012 ai 6.508 di fine novembre 2016. In termini percentuali, hanno raggiunto la massima incidenza nel corso del 2015 arrivando al 34 per cento del totale dei minorenni non accompagnati (presenti nelle strutture), valore che a fine novembre 2016 è sceso al 27,4 per cento. E` quanto emerge dal rapporto “Sperduti. Storie di minorenni arrivati soli in Italia”, lanciato oggi dall’Unicef e dal Cnr-Irpps (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali) nell’ambito del convegno “Per ogni bambino sperduto”, organizzato in collaborazione con la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza. Il rapporto evidenzia inoltre che il 2016 e` stato un anno record per i minori sbarcati sulle coste italiane: 28.223 su un totale di 181.436 arrivi, dato che supera quello registrato nel 2014, anno dell’operazione umanitaria Mare Nostrum. In tutto, nel 2015, sono stati identificati 12.360 minorenni non accompagnati, il 75 per cento di tutti i minorenni sbarcati, mentre nel 2016 si sono avute 25.846 identificazioni, pari al 92 per cento dei minorenni sbarcati. Nel periodo compreso tra il 2013 e il 2015, le nazionalita` che risultano incidere maggiormente sul totale degli arrivi di minorenni in Italia sono quella siriana, eritrea, egiziana e somala.

Al mese di ottobre del 2016 i minorenni stranieri non accompagnati che hanno presentato una domanda d’asilo in Italia sono stati 4.168, ovvero il 48,3 per cento dei minorenni (accompagnati e non) e il 4,2 per cento rispetto al totale (adulti + minorenni) dei richiedenti asilo. Secondo i dati Eurostat, con 4.070 richieste di protezione presentate dai minorenni, nel 2015 l’Italia si posizionava al sesto posto in Europa. Nel corso dello stesso anno, i principali Paesi di cittadinanza sono stati Gambia, Nigeria e Mali.

Una sezione del rapporto e` rivolta alla descrizione delle fonti statistiche disponibili, una di analisi dei dati e un’ultima dedicata alle interviste di un gruppo di minorenni arrivati in Italia dopo il 2014. ”Cio` permette di restituire volti e storie ai minorenni coinvolti nelle migrazioni, approfondendo le motivazioni che spingono a spostarsi, valutando se esiste un legame di causa- effetto tra il Paese di provenienza e la riuscita della migrazione, analizzando storie di ‘successo’ o ‘insuccesso’ degli esiti, approfondendo il caso dei minorenni irreperibili e i percorsi da essi intrapresi - dichiara Giacomo Guerrera, Presidente dell’Unicef Italia -. In questo contesto, al fine di analizzare la condizione dei minorenni migranti e rifugiati giunti in Italia, e` stata avviata una collaborazione con l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche sociali del Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr) che dei temi migratori si occupa da anni,” continua Guerrera.

“L’indagine mira a costituire sia un valido e aggiornato strumento di advocacy da adoperare insieme alle istituzioni rispetto alla condizione dei minorenni migranti e rifugiati giunti sul territorio con i recenti arrivi (via mare e non), sia una pubblicazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cause che spingono i minorenni e le loro famiglie a migrare, sulle situazioni che affrontano lungo le rotte attraversate e sulle condizioni che si trovano a vivere una volta giunti in Italia,” ha sottolineato Corrado Bonifazi, Direttore dei CNR – IRPPS. “L’indagine vuole anche essere uno strumento utile per individuare piani di intervento sistematici per far si` che l’attenzione ai piu` recenti arrivi via mare, non abbia carattere esclusivamente emergenziale. Venga cosi` garantita piena tutela dei diritti di questi minorenni, in conformita` agli obblighi contratti dall’Italia a livello internazionale e da quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,” ha concluso Bonifazi.

Fonte: redattoresociale.it