La prossimità antidoto alla solitudine: a Delia buone prassi di sostenibilità sociale Storie

La prossimità antidoto alla solitudine: a Delia buone prassi di sostenibilità sociale

  • Scritto da Redazione
  • - 13/01/2017

Anche da un piccolo paesino possono giungere storie incredibili di buona cooperazione e questa settimana la rubrica “Storie, Pillole di Impresa sociale” arriva a Delia, in provincia di Caltanissetta, dove nel 1996 è nata la cooperativa Agape, socia della Rete Sol.Co.

Negli anni la cooperativa si è occupata di diverse aree di servizio, dall’assistenza ai disabili e agli anziani agli interventi educativi per i minori, prediligendo sempre l’aspetto della promozione sociale. E tra alti e bassi la cooperativa è sempre stata a Delia un punto di riferimento per le famiglie del territorio. E nonostante le difficoltà economiche di gestione delle attività, Agape ha sempre lottato anche a proprie spese per garantire i servizi nel territorio.

Servizi ai quali si affianca la costruzione di sentimenti quali l’amicizia: Agape inizia la propria giornata svolgendo il servizio di trasporto per minori disabili, minori che ha visto crescere, minori che Agape ha condotto fino al diploma e con molti dei quali sono rimasti legami indissolubili …“Spesso con alcuni dei ragazzi ci si incontra in paese per fare colazione insieme”…. - racconta con un pizzico di emozione il presidente della Cooperativa, Giuseppe Nanfara.

E con altrettanto orgoglio, il presidente di Agape racconta del centro di socializzazione per anziani, un servizio gestito per 4 anni dalla cooperativa, oggi diventato un progetto autogestito dagli stessi anziani del centro. Un centro nato per stimolare e supportare le capacità dell’anziano per ottenere un buon mantenimento dell’autonomia; un centro per promuovere una cultura della solidarietà volta a far emergere la diversità dell’anziano come risorsa di socialità e di vita. Gli anziani messi al centro della loro stessa vita hanno riacquisito la propria dignità personale e della propria realtà familiare. Grazie all’attivazione di laboratori, giochi, animazioni musicali e teatrali, incontri e gite, la cooperativa Agape è riuscita a restituire agli anziani una qualità di vita dignitosa, contrastando così quel senso di inutilità che spesso subentra nelle persone deboli della società. 

Un’esperienza unica e qualificante che non solo ha contrastato la solitudine degli anziani e di conseguenza promosso la socializzazione e l’aggregazione, ma ha portato gli stessi anziani del centro ad autogestirsi, affittandosi una struttura per gli incontri e le iniziative, garantendo così ogni giorno percorsi di socializzazione e di protagonismo attivo.

Un forte segnale questo di come la cooperazione sociale possa suggerire percorsi nuovi, attraverso progetti sostenibili che rafforzano la relazionalità e contrastano meccanismi di esclusione dal tessuto sociale.

Oggi Agape ha un altro sogno: riaprire il centro diurno per minori che qualche anno fa, per esaurimento di fondi pubblici, è stata costretta a chiudere. Ad maiora per Agape e per tutti quegli esempi veri, puliti e onesti di buona cooperazione! 

 

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