Povertà e immigrazione: nuovo Rapporto della Caritas redatto per l'anno 2016 Notizie

Povertà e immigrazione: nuovo Rapporto della Caritas redatto per l'anno 2016

  • Scritto da Redazione
  • - 17/10/2016

È stato redatto dalla Caritas italiana il nuovo Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, secondo il quale l’anno 2016 si colloca in una particolare congiuntura storico-sociale. Il 2015 è stato infatti ritenuto un anno drammatico per i movimenti migratori, non solo per l’elevato numero di rifugiati, sfollati e morti registrati, ma anche per l’incredibile debolezza ed egoismo che molti Paesi hanno dimostrato nell’affrontare quella che, innanzitutto, si è rivelata un’emergenza umanitaria.

Per questo Caritas italiana tiene a considerare povertà e migranti come vasi comunicanti ormai inscindibili. È indispensabile affrontare il tema della povertà in Italia, allargando il proprio sguardo oltre i confini nazionali, cercando di descrivere le forti interconnessioni che esistono tra la situazione italiana e quel che accade alle sue porte. Solo così sarà possibile leggere i nessi che esistono oggi tra povertà, emergenze internazionali, guerre ed emigrazioni.

Il Rapporto ha inoltre messo alla luce come la povertà assoluta diminuisca all’aumentare dell’età. La persistente crisi del lavoro sta infatti penalizzando soprattutto giovani e giovanissimi in cerca “di una prima/nuova occupazione” e gli adulti rimasti senza un impiego.

In Italia accanto al disagio di coloro che in modo transitorio o persistente sperimentano delle difficoltà legate alla mancanza di reddito e/o di lavoro, coesistono le situazioni più estreme vissute da chi, costretto a fuggire dal proprio Paese, vede sommarsi contemporaneamente tante vulnerabilità, prime fra tutte quelle legate ai traumi indelebili di un viaggio spesso fatto in condizioni disperate. I dati ufficiali documentano di 153.842 persone migranti sbarcate nelle coste italiane nel 2015. Le nazionalità prevalenti dichiarate al momento dell’arrivo riguardano i seguenti Paesi: Eritrea, Nigeria, Somalia, Sudan, Gambia, Siria, Mali.

Nel corso del 2015 i profughi e i richiedenti asilo – in fuga da contesti di guerra – che si sono rivolti ai Centri di Ascolto Caritas sono stati 7.770. Si tratta per lo più di uomini (92,4%), con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, provenienti soprattutto da Stati africani e dell’Asia centro-meridionale. Basso risulta essere il loro capitale sociale e culturale. Numerosi i problemi di istruzione, preceduti da altre necessità più comuni quali la “mancanza di casa” e le situazioni di precarietà/inadeguatezza abitativa, la fornitura di vestiario, di pasti e di prodotti per l’igiene/docce/bagni. Non trascurabili anche gli interventi di orientamento e quelli di tipo sanitario.

Per la Caritas l’unica risposta possibile al forte incremento della povertà assoluta in Italia è quella di un Piano Pluriennale di contrasto alla povertà, che porti alla introduzione nel nostro Paese di una misura universalistica contro la povertà assoluta. Questo Piano dovrebbe prevedere, in una prospettiva di medio lungo-periodo, un graduale e progressivo incremento degli stanziamenti in modo da raggiungere tutte le persone in povertà assoluta.

 

Fonte: vita.it