Non autosufficienza, l'assistenza agli anziani nell'Italia che invecchia Notizie

Non autosufficienza, l'assistenza agli anziani nell'Italia che invecchia

  • Scritto da Redazione
  • - 28/09/2016

ROMA - “A partire dagli anni Novanta, diversi Paesi europei, in particolare i Paesi nordici, hanno iniziato a introdurre servizi di natura sociosanitaria rivolti specificamente alla popolazione anziana non autosufficiente, modificando il precedente e tradizionale approccio basato su tre pilastri quali, il sistema pensionistico, il sistema sanitario e il supporto familiare – scrive Matteo Luppi in un articolo pubblicato sul numero 3/2016 di Welfare Oggi – Purtroppo, il ‘periodo d’oro’ dei sistemi di cura ha avuto una vita relativamente breve. Un trend più recente che accomuna la maggior parte dei Paesi europei e i sistemi di Long term care vede l’introduzione di riforme volte alla riorganizzazione e riduzione della spesa pubblica dedicata a questo settore”. Le motivazioni? Oltre alla crisi economica, sono due elementi di carattere socioeconomico: il progressivo invecchiamento della popolazione e la crescente partecipazione femminile nel mercato del lavoro con conseguente riduzione della capacità di cura familiare. Ma il nostro Paese mostra una situazione nettamente diversa rispetto agli altri Paesi analizzati (Francia, Belgio, Spagna, Svezia e Polonia): “In Italia non sono state introdotte riforme di carattere nazionale e il compito di riforma e innovazione sociale è ricaduto sulle Regioni che non hanno le capacità istituzionali e i mezzi economici per riorganizzare il sistema di Long term care – scrive Luppi –, sistema che si basa prevalentemente sul supporto monetario alla cura con un alto livello di responsabilizzazione della famiglia, sia in termini diretti come caregiver che indiretti con l’acquisto di servizi di cura. Inoltre, l’analisi evidenzia la duplice penalizzazione delle famiglie con persone non autosufficienti e basso reddito: il residuale supporto che queste famiglie ricevono pone due problemi, il rischio di deterioramento economico e di bassa qualità delle cure”.

 

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