FIRENZE – Quasi 2 mila partecipanti, due sessioni plenarie, otto gruppi di lavoro e sei workshop. Ma anche 350 volontari, un centinaio di richiedenti asilo e una trentina di associazioni impegnate. E poi la visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’intervento conclusivo del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Si chiude con una tavola rotonda e con molte voci in rappresentanza della società civile e delle istituzioni, ma anche con qualche polemica, la quinta Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità in corso ieri e oggi a Firenze. “Occorre un salto di qualità” ha detto il portavoce del Forum del Terzo settore, Pietro Barbieri, che ha voluto precisare come azioni quali l’aumento del fondo per la non autosufficienza siano necessarie, ma da sole non sufficienti a promuovere quel processo per l’emancipazione delle persone con disabilità, che sembra aver subito un arresto. “Anche il Programma d’azione è un passaggio necessario, ma da solo non sufficiente – ha ribadito Barbieri –. È necessario un impegno più forte non solo da parte del governo, ma anche da parte della società civile. Non è più tollerabile che in questo paese accadano cose come quelle denunciate ultimamente dalle visite ispettive dei Nas”.
Si è astenuto, invece, dal fare il suo intervento Nazaro Pagano, presidente dell’Anmic e vice presidente della Fand, che ha lamentato il troppo spazio dato ai rapporteur dei vari gruppi di lavori rispetto alle due grandi federazioni delle organizzazioni delle persone disabili, Fish e Fand. “Devo rilevare che alle grandi federazione è stata dedicata una parte residuale del dibattito – ha affermato, definendo subito dopo i lavori della Conferenza “una passerella” . “La Fish ha collaborato attivamente ai lavori dell’Osservatorio, fornendo il suo apporto” ha detto Vincenzo Falabella, presidente della Fish. “Però occorre fare alcune considerazioni politiche e organizzative: mi piacerebbe che da Programma si passasse a Piano, perché il Piano prevede una programmazione delle risorse”. Inoltre, ha aggiunto il presidente della Fish, “occorre una cabina di regia che vigili affinché il Piano non rimanga lettera morta”. Ora il prossimo step sarà il varo del Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, che è previsto per il mese di ottobre.
A chiudere la Conferenza l’intervento del ministro alle politiche sociali Giuliano Poletti, che ha ribadito la volontà di aumentare le risorse al fondo per la non autosufficienza: “Nella legge di bilancio 2016 sul 2017 avremo la forza di destinare una quota di risorse importanti”. Anche perché, ha specificato, “c’è sempre la possibilità di fare meglio anche quello che si fa bene”. Poi, parlando di ‘Dopo di noi’, ha detto che “i decreti sul Dopo di noi sono in fase di stesura e lo faremo il più rapidamente possibile”. Quanto all’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, ha detto che “il nostro compito è quello di rinnovarlo alla sua scadenza”.Il ministro ha parlato dell’importanza di intervenire sul tema della disabilità e lavoro, della disabilità e scuola e della vita indipendente, su cui ha detto: “Dobbiamo essere capaci di cogliere le sollecitazioni”. Poi ha aggiunto: “Noi possiamo fare una buona legge, ma se non riusciamo a migliorare la sensibilità sociale e la responsabilità individuale, non c’è decreto che cambia la realtà della società, la società cambia se ognuno di noi dà segno e valore a queste esperienze e considera la disabilità una ricchezza nella pluralità nella quale ci troviamo ad agire”.
Fonte: Redattore Sociale