RAINBOW, l’accoglienza dei MSNA che diventa modello Storie

RAINBOW, l’accoglienza dei MSNA che diventa modello

  • Scritto da Redazione
  • - 29/07/2016

Finanziato sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 Rainbow è più di un progetto, è un modello.

Rainmow è l’esempio tangibile che l’accoglienza non può essere trattata e gestita come emergenza ma deve necessariamente trasformarsi in strumento stabile di crescita culturale e sviluppo per le comunità. 

Ideato come Centro di Prima Accoglienza ad Alta Specializzazione per MSNA, Rainbow è una sfida della cooperativa palermitana Sviluppo Solidale - socia della Rete Sol.Co - che attraverso “l’arcobaleno” ha avuto la possibilità di sperimentare un modello di accoglienza per MSNA innovativo, con elevati standard di qualità e soprattutto capace di accogliere e rispondere ai bisogni dei minori.

Rainbow, avviato a marzo del 2015 per 18 mesi, prevede l’accoglienza di  50 minori al giorno in due diverse strutture, una situata a Trabia (PA) dove vengono ospitati 40 maschi e una seconda con 10 femmine.  Nella “casa di Rainbow” i minori possono restare per 60 giorni, massimo 90, un periodo fondamentale che getta le basi per un vero percorso di integrazione. Rainbow, infatti, racconta un modo “diverso” di interpretare e pensare la prima accoglienza. Lontano dalle “procedure approssimative dell’emergenza”, Rainbow non è fatto solo da prassi o azioni (dallo sbarco, all’ age assessment, al riconoscimento sino al supporto legale personalizzato) ma soprattutto dalla capacità di ogni operatore  di interpretare, anche nel breve tempo della prima accoglienza, la condizione del minore e avviarne una reale presa in carico.

Al centro di tutto c’è il minore e il suo benessere. Ad ogni ospite l’equipe multidisciplinare, costituita da personale con esperienza e caratteristiche formative complementari, si dedica con professionalità, in un lavoro determinate perché il minore possa essere accompagnato ad una struttura di “secondo livello” che lo renda stabilmente parte della comunità.

Forse la più grande capacità di questo progetto è stata quella di creare un costante collegamento Fuori/dentro la struttura.

Il lavoro di rete che Sviluppo Solidale è riuscito a tessere con gli Enti territoriali (Tribunale, Prefettura, ASP, Servizi Sociali Territoriali), le scuole e i centri formativi, le organizzazioni internazionali di supporto come UNHCR, OIM, Croce RossaSave the Children Italia e i partner come Unicef e Nuova Generazione, ha permesso per ogni singolo minore la costruzione di percorsi di protezione ed integrazione territoriale realizzabili. 

Fino allo sorso maggio  Rainbow ha accolto 350 minori, tutti hanno avuto la possibilità di accedere all’istruzione e alla formazione, tutti hanno cooperato alla costruzione di un modello efficace regalando  una nuova consapevolezza umana e professionale a chi vive quotidianamente questa esperienza.

Rainbow, con la sua sperimentazione e i suoi risultati ha contribuito a ridisegnare il sistema di accoglienza diventando un modello sul quale sono state tracciate le  Linee Guida del Ministero dell’Interno per la gestione dei centri di prima accoglienza per MSNA, sottoscritte da UNHCR, OIM, Croce Rossa e  Save the Children Italia. 

In chiusura ci piace l’idea condividere con tutti Voi l’esperienza di due ospiti, due giovani donne che nel corso della loro permanenza in “casa Rainbow” sono diventate mamme, ricordando a tutti noi il senso di questo lavoro e cioè…offrire le basi per una nuova opportunità di vita

 

Foto e news alla pagina Facebook di Unicef Palermo www.facebook.com/unicefpalermo/

e all'interno della sezione "Rassegna stampa" del nostro sito http://www.solco.coop/articolo.php?a=3138