In occasione della XI Settimana contro il Razzismo, che sarà celebrata dal 16 al 22 marzo in tutto il mondo, la città di Catania si tingerà di arancione e “U liotru” (l’elefante), simbolo della città etnea, si illuminerà di arancio per l’intera settimana. “Accendi la mente, spegni i pregiudizi” è lo slogan che animerà la campagna e le iniziative della Settimana, dove ad accendersi e spegnersi sono, rispettivamente, i diritti e le discriminazioni. A Catania, sotto l’elefante in Piazza Duomo, saranno posizionati un totem e un banner che ricorderanno le vittime del razzismo.
La settimana d’azione contro il Razzismo - promossa dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) del Dipartimento per le Pari Opportunità in collaborazione con ANCI e MIUR - nasce per ricordare il massacro di Sharpeville, in Sudafrica avvenuto il 21 marzo 1960. In quella data, durante una pacifica manifestazione, la polizia aprì il fuoco sulla folla di dimostranti, uccidendo 69 persone. Fu una delle giornate più terribili e dolorose dell'apartheid Sudafricano. Quella data è diventata il simbolo della lotta contro le discriminazioni razziali ed è stata dichiarata dall’Onu “Giornata mondiale contro il razzismo”.
Tra le attività in programma a Catania, promosse dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), UNAR e il Comune di Catania, è previsto un flashmob contro la discriminazione razziale organizzato dal Comune di Catania Assessorato Diritti e Opportunità ufficio Parità di Genere, Assessorato Saperi e Bellezza Condivisa ufficio Progetto Immigrati “Casa dei Popoli”, dal Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese sociali siciliane - titolare di diversi SPRAR nel territorio siciliano -, e dal Consorzio Il Nodo, lunedì 16 marzo in Piazza Duomo con inizio alle ore 18.00.
I partecipanti indosseranno qualcosa di arancione e dovranno seguire le seguenti istruzioni:
“Nell'ammirare tanta omogenea leggerezza fluttuare nell'etere, ci sentiremo alleviati dal peso dei nostri stereotipi, per posare subito dopo lo sguardo sull'altro, nella consapevolezza che la chiave sta nel riconoscere il fascino nascosto in ciò che a noi è diverso”.