Economia più virtuosa con il rating di legalità «è un biglietto da visita» «Anche per l'impresa sociale»

  • Scritto da Redazione
  • - 13/09/2014

Prime della classe: sono le imprese, oltre una ventina, che hanno ricevuto il rating di legalità col punteggio massimo, tre stellette. Fra queste c’è Nexive (ex-Tnt Post), primo operatore postale privato in Italia, l’unico finora a potersi fregiare del rating. «Non avrei mai potuto accettare un punteggio inferiore alle tre stellette – dichiara simpaticamente Maurizio Raffaini, responsabile Affari legali e societari di Nexive, società che ha promosso il rating di legalità anche al suo interno, con effetti positivi sul clima aziendale – perché da sempre siamo molto attenti ai temi di governance: per noi era un passo naturale. Il rating di legalità è un biglietto da visita, nel momento in cui ci presentiamo a un cliente privato è un aspetto che colpisce, perché s’inizia a conoscerlo. Per Nexive è stato un elemento differenziante in termini di comunicazione ma anche commerciali».

Fra le imprese che hanno richiesto il rating all’Authority, la maggioranza sono srl (55% circa) e spa (più del 30%), ma c’è pure una quota di realtà della cooperazione e dell’economia sociale (6,64% le cooperative). È il caso di Consorzio Sol.Co. Rete di imprese sociali siciliane: «Stiamo stimolando anche le singole cooperative aderenti – dice Sergio Mondello, consigliere delegato del consorzio – a procedere nella stessa direzione. Non sono dell’idea che debba diventare obbligatorio, ma che sia considerato nel momento in cui si valuta un’impresa. L’attenzione, però, è ancora scarsa». Fra i requisiti del rating di legalità si citano espressamente codici etici e forme di responsabilità sociale (csr) e forse è proprio sulla connessione con la csr, in cui molte imprese sono già impegnate e da tempo, che lo strumento del rating potrebbe puntare per diffondersi. «Ritengo che un successo possibile del rating sarà quello di valorizzare le gestioni socialmente responsabili e le procedure anti-rischio previste dal d.lgs. 231/2001 (sulla responsabilità amministrativa degli enti, ndr) anche nel rating bancario di Basilea», afferma Giovanni Lombardo, docente di csr all’Università di Genova e curatore della piattaforma interregionale-interministeriale sulla csr promossa da M. B. Francesconi, referente del Mise per il Piano d’azione nazionale sulla responsabilità sociale. «Si tenga conto – conclude – che solo dal 7 agosto P.a. e banche hanno messo a punto i regolamenti per adeguarsi alla disciplina del rating di legalità, che in autunno quindi potrebbe decollare».

Andrea Di Turi

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