Il reddito d'inclusione sociale piace a Giovannini: "Obiettivo legge di stabilità"

  • Scritto da Redazione
  • - 25/07/2013

La proposta di un Reddito di inclusione sociale (Reis) è un progetto serio che stiamo già studiando e che verrà valutato all'interno del gruppo di lavoro istituito al ministero del Welfare, guidato dal viceministro Guerra e del quale fanno parte anche alcuni degli studiosi che lo hanno realizzato: l'obiettivo è quello di giungere ad un Piano condiviso entro il mese di settembre in modo che si possa tentare di inserire all'interno della legge di stabilità un percorso che realizzi concretamente gli ideali e le concretezza di questo progetto. A esprimersi così è il ministro del Welfare Enrico Giovannini, presente questa mattina alla presentazione del progetto realizzato da un gruppo di studiosi coordinato da Cristiano Gori e proposto da Acli e Caritas Italiana. “Non pensate che questo sia un modo per rinviare a settembre – precisa Giovannini – perché l'obiettivo è quello di trovare spazio nella legge di stabilità”.

Se ci si riuscirà o meno, insomma, lo si vedrà a settembre, perché – dice Giovannini facendo riferimento alla somma di 13-18 miliardi di euro che il documento indica come somma che è possibile recuperare da una pluralità di interventi – in sede di legge di stabilità le priorità di intervento saranno moltissime: il ministro fa intendere insomma che bisognerà lottare per inserire nella legge di bilancio un intervento contro la povertà. Il che, peraltro, conferma una delle certezze degli autori del progetto di Reis: che non si tratti di un problema di soldi ma di priorità, che se si vuole si può fare. E che dunque ci sia bisogno grande bisogno di quel “Patto aperto contro la povertà” che metta insieme istituzioni, sindacati, terzo settore, tutte le forze sociali, per fare pressione per l'introduzione di una simile misura. Altro luogo in cui confrontarsi è poi quello dei tavoli di progettazio e dei fondi strutturali 2014-20 al ministero della coesione territoriale, dove è attivo un tavolo sulla coesione sociale: "Anche quello è un luogo in cui nelle prossime settimane possono trovare concretezza questi discorsi".

Per Giovannini, che assiste alla quasi totalità del convegno di presentazione, il rapporto presentato ha un importante merito, quello di “superare l'idea che le cose si facciano facilmente”, quando invece “bisogna metterle in sequenza giacché per costruire i pezzi del puzzle ci vuole tempo”. E questo non perché “mancano i soldi o non siamo abbastanza bravi” ma semplicemente perché “sono coinvolti vari soggetti, ci sono vincoli e resistente” e le cose, insomma, non possono essere fatte dalla sera alla mattina.

Giovannini ricorda che nel discorso del premier Letta in occasione della fiducia al governo “c'era un riferimento alla necessità di un approfondimento sul reddito minimo di inserimento, questione inserita anche nel documento dei saggi del Quirinale, e fa notare che il progetto del Reis “è perfettamente coerente” con l'estensione della sperimentazione della nuova social card (la carta di inclusione sociale” dai dodici comuni più grandi (50 milioni di finanziamento) all'intero mezzogiorno (167 milioni), una misura “fatta degli stessi ingredienti, il lavoro, l'attivazione, l'attenzione alle famiglie in particolare numerose o con disagio abitativo”, il tutto perché “la povertà non è solo assenza di denaro”.

Il ministro del Welfare afferma anche che l'aumento della povertà assoluta registrata negli ultimi anni non può sorprendere perché “già nel 2008 era chiaro che si trattava non di una crisi violenta ma breve, ma bensì di un cambiamento strutturale delle condizioni”. Anche per questo, dice, all'Istat era stato accelerato il sistema di indagine sulla povertà, anche quella estrema (il censimento degli senza dimora). Il problema italiano, dice Giovannini, è anche che la mancanza di uno strumento contro la povertà costringe a prorogare oltre il limite gli altri strumenti vigenti, come gli ammortizzatori del lavoro, con mobilità in deroga e cassa integrazione ordinaria e straordinaria che viene prolungata oltre modo.