Centottantamila famiglie a zero euro in Sicilia è allarme povertà

  • Scritto da Redazione
  • - 17/07/2013

Crisi record nella provincia di Palermo, dati in crescita del 10 per cento. Nell'Isola 547 mila famiglie vivono in una situazione di "povertà relativa", cioè con un reddito insufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti i componenti, e rappresentano il 27,3 per cento della popolazione. Sono invece 180 mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta. Centomila indigenti nella sola Palermo

Sabina La Manno per sfamare i suoi quattro figli, ogni mattina fa il giro delle parrocchie del cento storico in cerca di una busta di spesa. Umberto Costa con moglie e due figli che vivono con lui in auto davanti alla casa da cui sono stati sfrattati, tutti i giorni fa capolino nei negozi di via Roma cercando di vendere le schede del Gratta e vinci. Unico obiettivo: racimolare entro la tarda mattinata dieci euro per il pranzo di tutta la famiglia. E c'è Salvatore Ragona che se non ci fosse il Banco alimentare non saprebbe come tirare avanti, perché ha perso il lavoro da un anno e non si sono altre possibilità all'orizzonte per chi come lui ha già bussato a tutte le porte. Sabina, Umberto e Salvatore sono soltanto tre delle 100 mila persone che fra Palermo e provincia vivono con un reddito pari a zero o che comunque non garantisce la sopravvivenza. E a sopravvivere con zero euro a Palermo ci sono 46 mila famiglie, circa il dieci per cento in più rispetto allo scorso anno, numeri sei volte superiori a quelli delle città della Lombardia e del Piemonte.

In Sicilia 547 mila famiglie vivono in una situazione di "povertà relativa", cioè con un reddito insufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti i componenti, e rappresentano il 27,3 per cento della popolazione. Sono invece 180 mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta. Cioè che non hanno assolutamente niente. Questi numeri fanno dell'Isola la regione più povera di Italia. Ad aggravare il quadro c'è la disoccupazione giovanile che supera il 50 per cento.
"La povertà è crescente - dice Giuseppe Romancini, portavoce del neonato Forum palermitano del "terzo settore" che con i dati Istat elaborati dalla Regione, lancia l'allarme povertà. Purtroppo le risposte delle istituzioni sono poche. Le quindici associazioni di volontariato che fanno capo al nostro Forum hanno intenzione di fare delle proposte per evitare l'esplosione della rabbia sociale ". A crescere sono soprattutto i nuovi poveri: operai in cassa integrazione, famiglie monoreddito, artigiani e commercianti costretti a chiudere le attività. Per questo il Codacons chiede adesso al governo Letta di dichiarare lo stato di emergenza povertà in Sicilia.

"A Palermo - continua Romancini - ci sono solo sei mense che distribuiscono pasti caldi. Bisogna aumentare la rete distributiva dei pacchi spesa, aprire nuove mense. I Comuni devono tagliare le spese inutili, tutte le feste a cominciare dal Festino e pensare alla povera gente". E mentre la povertà cresce, ci sono realtà come il Banco alimentare e il Banco delle opere di carità, in affanno. "Assistiamo - dice Francesco Passantino, presidente del Banco delle opere di carità in Sicilia - oltre 170 mila famiglie siciliane ogni mese. Almeno il 30 per cento in più rispetto allo scorso anno. Oggi le famiglie corrono anche per prendere soltanto un pacco di pasta. E noi, attendiamo ancora dalla Regione il contributo per tutto il 2012 e per quest'anno non sappiamo cosa accadrà. Ma dobbiamo andare avanti lo stesso, chi non sa cosa mettere sotto i denti non può aspettare le beghe burocratiche e le decisioni politiche".

Lo sa bene chi ogni giorno apre la porta alle famiglie che vivono alla giornata. "I poveri e i bambini - dice Antonio Garau, parroco della chiesa di San Paolo a Borgo Nuovo - non interessano a nessuno. Le periferie sono abbandonate a se stesse. Da noi ci sono decine e decine di mamme che hanno mariti disoccupati o in carcere che vivono con 50 euro alla settimana, lavorando nelle case come domestiche in nero". E chi non ha lavoro e non ha da mangiare a volte finisce col rivolgersi alla criminalità organizzata. "È questa - dice Giuseppe Mattina, responsabile dell'area promozione umana della Caritas di Palermo - l'altra faccia della povertà. Ai nostri centri, quest'anno abbiamo registrato il doppio degli utenti. Un trend sempre in crescita negli ultimi anni. Si tratta di famiglie palermitane e non più straniere come accadeva un tempo. Persone che non sanno come sopravvivere. Dal mangiare al pagare le bollette e le medicine. Questa è la realtà con cui facciamo i conti".

Articolo di CLAUDIA BRUNETTO

Fonte La Repubblica Palermo:

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/07/13/news/centottantamila_famiglie_a_zero_euro_in_sicilia_allarme_povert-62896003/