Solide storie e buone pratiche di Welfare. Ma il Governo della Regione dov'è?

  • Scritto da Redazione
  • - 12/07/2013

Solide storie e buone pratiche di Welfare quelle raccontate ieri mattina nella sede palermitana dell’Ars durante il convegno “Una solida storia al servizio delle persone con fragilità”. A raccontarle una Rete regionale di 150 cooperative sociali, una rete con un’esperienza ventennale, un Distretto produttivo che ha prodotto valore economico e sociale e che occupa oltre 2000 persone. A stridere con tutto ciò la totale assenza del Governo della Regione, invitato ad ogni livello.

“Il governo siciliano non può continuare ad astenersi di fronte alle nostre richieste e alle esigenze delle persone oneste che lavorano e operano per il bene comune”. Così Francesco Passantino, Presidente del Consorzio Sol.Co. Rete di imprese sociali siciliane, ha aperto i lavori dell’evento. Una polemica che va oltre l’assenza in sala dei padroni di casa, nonostante invitati ad intervenire. “Non possiamo più restare in silenzio di fronte ai rallentamenti della Regione nei pagamenti, di fronte alla mala burocrazia, di fronte alla stessa indifferenza di chi ci governa” - continua Passantino - “Non possiamo assistere al tracollo della nostra terra, della nostra regione, non vogliamo che il sistema ci crolli addosso e non possiamo permettere che le persone più fragili ne siano colpite maggiormente”.

Un monito che, riecheggiando nella prestigiosa Sala Gialla dell’Ars, ha fatto spazio alle buone pratiche messe in atto in Sicilia, e non solo, dalla Rete di imprese sociali siciliane Sol.Co. che, nonostante la flagellante crisi e la fatica ad andare avanti, continua a contraddistinguersi per il perseguimento del bene comune e del benessere di tutti i cittadini, soprattutto i più fragili. La mattina è stata l’occasione per presentare il quarto bilancio di responsabilità sociale di Sol.Co., un valido strumento di comunicazione che dimostra l’attendibilità della mission della Rete che investe sulle risorse umane e sulla loro specializzazione per dare risposte vere ai cittadini, contribuire al miglioramento della qualità della vita e favorire anche lo start up giovanile nell’impresa sociale. E parlando di innovazione nel welfare non si può non parlare di Sol.Co., una Rete che ogni giorno contrasta la crisi per costruire nuove opportunità di lavoro e di sviluppo. Una realtà complessa che per sua naturale vocazione è un vero distretto produttivo delle politiche sociali, per altro ingiustamente e inspiegabilmente non ancora riconosciuto dalla Regione.

Tangibili sono i numeri positivi, le esperienze e i modelli messi in campo. Ne sono un esempio le tecnologie sperimentate da Sol.Co. e dal suo consorzio di filiera La Salute nel settore dell’assistenza sanitaria applicate alle cure domiciliari che consentono la cura del paziente, garantendo un massimo livello di efficacia ed efficienza nell’erogazione delle prestazioni, con un abbattimento notevole dei costi e una maggiore appropriatezza degli accessi ospedalieri. O ancora l’attenzione per le politiche attive del lavoro portate avanti in Sicilia dal Consorzio Laire socio di Sol.Co. per favorire processi di inclusione socio-lavorativa per lavoratori considerati “deboli” sul mercato del lavoro, generando un effetto moltiplicatore nella possibilità di accesso al mondo del lavoro. E il sistema dei servizi di prossimità gestito dalla neo costituita Fondazione ÈBBENE che in un solo anno di attività e attraverso i suoi Centri e Luoghi di prossimità ha permesso - attraverso collaborazioni stabili con diversi enti, quali Fondo Salute per i servizi di sanità integrativa, o Isnet per i sistemi di spesa e consumo consapevole, o il Banco delle opere di carità per l’assistenza alimentare e con una rete di strutture sul territorio quali cooperative sociali, strutture sportive, enti pubblici, strutture sanitarie - di aiutare già 5000 famiglie, soddisfacendo i bisogni di oltre 20.000 persone.

E tra le nuove opportunità quelle che si creeranno anche grazie al protocollo d’intesa che sempre ieri mattina è stato firmato tra il Consorzio Sol.Co, la Fondazione Èbbene e la Croce Rossa Italiana (Comitato Regionale della Sicilia), una best practices con il quale i tre enti si impegneranno, pur mantenendo la propria autonomia, a collaborare congiuntamente su aree di interesse comune promuovendo iniziative di formazione, sensibilizzazione, ricerca e progettazione per il benessere del welfare locale.

Esperienze come Sol.co., che costituiscono un fiore all’occhiello per la nostra regione, andrebbero sostenute e giammai ostacolate, per dare un contributo allo sviluppo ed alla coesione sociale in un momento storico di forte crisi strutturale pagata a caro prezzo dalla metà delle famiglie siciliane e tendente a peggiorare proprio perché mancano argini progettuali e radicati nel territorio e perché quelli che ci sono vengono vessati dalla malapolitica e dalla malaburocrazia.

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