«Voglio imparare per tornare a lavorare». Storie dal Cara di Mineo

  • Scritto da Redazione
  • - 26/04/2013

La storia del senegalese Malick: da rifugiato politico a studente modello con altri 12 stranieri

«Per lavorare bisogna andare a scuola e imparare sempre, questo è l'obiettivo della mia vita». Malick è un rifugiato politico senegalese, è arrivato a Vizzini lo scorso novembre dal Cara di Mineo e, in un italiano che non tradisce incertezze, ci racconta con entusiasmo la sua nuova avventura tra i banchi di scuola. A dispetto di una laurea in Lingue conseguita nella sua terra d'origine (dove lavorava nell'esercito), ha deciso di tornare a studiare, a 62 anni compiuti, con l'obiettivo di certificare le sue conoscenze linguistiche e trovare un'occupazione. Lo ha fatto insieme ad altri 12 stranieri (7 residenti nel Centro per richiedenti asilo e rifugiati di Vizzini e altri 6 in quello di Licodia Eubea), uomini e donne di nazionalità coava, somala, etiope, eritrea, pakistana e nigeriana che nei giorni scorsi hanno sostenuto l'esame per ottenere il rilascio della certificazione di italiano come lingua straniera (Cils).
A dare loro una mano è stato Marco Cataudella, ventiseienne vizzinese laureato in Lingue, che da tempo si occupa con passione di formazione per stranieri. Da docente volontario, insieme ai dipendenti del centro d'accoglienza Francesca Riggio, Eliana Costantino, Micol Liardo, Elisa Agosta e Licia Lo Monte, ha preparato gli ospiti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati per la prova sostenuta presso una delle sedi catanesi accreditate dall'Università per stranieri di Siena, l'istituto superiore «Karol Wojtyla».

In allegato l'articolo completo tratto da La Sicilia del 26 aprile 2013.

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