Decreto stabilità e carceri. Uniti per denunciare

  • Scritto da Redazione
  • - 08/01/2013

Dopo le prime adesioni con le quali è stato diffuso alla stampa il seguente comunicato, nelle ore e nei giorni a seguire sono arrivate altre adesioni, il cui elenco si può scorrere in calce.

Si invitano tutti coloro che operano a vario titolo nell'ambito delle carceri italiane (cooperative, associazioni, magistrati, direttori, educatori, agenti di polizia penitenziaria, volontari, ecc.) a unirsi a questa denuncia e, se condivisa, di aderire, nonché a farla conoscere con la massima diffusione.

Chi è interessato può inviare l' adesione al seguente indirizzo mail: consorzio@rebus.coop.

DECRETO STABILITà E CARCERI
DA OGGI "LA PIù BELLA DEL MONDO" HA UN ARTICOLO IN MENO
Tutti gli operatori del carcere denunciano:
Scippati nel Decreto Stabilità i fondi (esigui) per rifinanziare la Legge Smuraglia sul lavoro penitenziario
Il grande Benigni può declamare articoli della Carta costituzionale finché vuole: da oggi però "la più bella del mondo" ha un articolo in meno. Anche se non molti se ne accorgeranno, perché è un articolo che non ha mai goduto di grandi fortune.
In queste ore si è decretata la morte dell'articolo 27 della Costituzione Italiana. O perlomeno del suo terzo comma. Ricordate? Quello che recita - poche parole, sintesi di grande umanità e di una grande civiltà del diritto - "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
Bene, questa rieducazione è destinata a rimanere lì, sulla carta. Costituzionale, ma pur sempre carta.
Mentre le carceri vanno a rotoli (ma è la dignità del nostro Paese che va a rotoli), mentre il sovraffollamento permane inesorabile, mentre si incrementa la fila di chi abbraccia Marco Pannella sotto gli obiettivi dei fotografi e con tanta umana partecipazione, di nascosto, in tutta fretta e all'ultimo minuto, al di là dei proclami di facciata, a prevalere sono gli interessi personali e i calcoli elettorali.
I pochissimi euro previsti nel decreto stabilità per rifinanziare la Legge Smuraglia, riguardante il lavoro penitenziario, vengono letteralmente scippati. Pochi soldi, vale la pena ricordare, che servirebbero a porre un argine allo scandalo e a una spesa - questa sì - senza fondo, determinata da un semplice prodotto: 67mila detenuti per una spesa complessiva pro capite al giorno di 250 euro.
Lasciamo il compito a chi leggerà questo comunicato di fare in proprio la moltiplicazione. Noi ricordiamo solo due cose: che il prodotto, calcolato su 365 giorni all'anno, dà un risultato di dieci cifre, e che il lavoro penitenziario è il principale presidio medico che argina questa emorragia mortale. Emorragia non solo per il senso di umanità, ma quanto meno per le casse dello Stato.
Ci diranno che non è l'unica voce sacrificata e che ci sono tanti problemi più importanti fuori dal carcere. Ma rimane veramente difficile capire il perché di un simile taglio. Ormai anche i bambini sanno che investire in rieducazione e recupero dei detenuti fa risparmiare una valanga di soldi e porta sicurezza sociale.
Rubare è un termine appropriato al mondo del carcere, chi ruba è normalmente definito un ladro. Chi ha scelto di non rifinanziare la legge Smuraglia ha rubato qualcosa. Ma non ai detenuti: a tutti noi.

Le adesioni:
Consorzio Rebus - Veneto, Associazione Antigone - Italia, Cooperativa Alice - Milano, Ristretti Orizzonti - Padova, Cooperativa Men At Work - Roma, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - Servizio Carcere - Italia, Cooperativa Gulliver - Perugia, Associazione Il granello di Senape - Padova, Cooperativa Ecosol scs - Torino, Consorzio Pinocchio Group - Brescia, Cooperativa Altracittà - Padova, Cooperativa sociale 153 Onlus - Perugia, Associazione Incontro e Presenza - Milano, Cooperativa Giotto - Padova, Consorzio Tenda - Montichiari (BS), Cooperativa Nesos - Porto Azzurro (LI), Cooperativa Il Cerchio - Venezia, Cooperativa Work Crossing - Padova, Giovanni Maria Pavarin - Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Venezia e Coordinatore Nazionale dei Magistrati di Sorveglianza, Cooperativa Terre di Mezzo - Torino, Cooperativa Puntoacapo - Torino, Associazione Ora d'Aria onlus - Roma, Cooperativa Senza Macchia - Torino, Cooperativa Ora d'Aria - Roma, Cooperativa Pantacoop - Roma, Cooperativa Sintax Error - Roma, Cooperativa E-team - Roma, Francesco Lo Piccolo - presidente di Voci di dentro onlus, associazione di volontariato a Chieti, Pescara, Vasto e Lanciano, Consorzio Alberto Marvelli - Modena, M.Luisa Manzi - volontaria Casa Circondariale Bergamo, Associazione diocesana "Sesta Opera" - Cuneo, volontari Cappellania - carcere di Piazza Lanza, Francesca Sadowski - volontaria Casa Circondariale di Chiavari GE, Cooperativa Ecolab onlus - Milano, Barbara Campagna - Coordinatrice Regionale Lombardia FP CGIL comparto Ministeri, Lorena Orazi - responsabile area pedagogica Casa di reclusione di Padova, Massimo Niro - magistrato, già magistrato di sorveglianza a Firenze, Luciano Bavestrelli - volontario Casa di reclusione Bollate, Cooperativa Cascina Bollate - Milano, Cooperativa Extraliberi - Torino, Luigi Manconi - presidente di A Buon Diritto, Maria Rosaria Parruti - Magistrato di Sorveglianza Pescara, Cooperativa Homo Faber onlus - Como, Lorenzetto Innocente - volontario Casa Circondariale di Rovigo