SPENDING REVIEW: Per il welfare più danni che benefici - La protesta del Forum del Terzo Settore e di Federsolidarietà - Confcooperative

  • Scritto da Redazione
  • - 19/07/2012

Nella spending review è previsto il provvedimento che sopprime l'Osservatorio Nazionale dell'Associazionismo di Promozione sociale e trasferisce le sue attività all'amministrazione pubblica statale.

"L'Osservatorio è parte integrante della legge 383/2000, e garantisce la sua rispondenza al dettato costituzionale. Il Governo ha preso una iniziativa gravissima, immotivata e illegittima. Già lo scorso febbraio - ha dichiarato il Portavoce del Forum del Terzo Settore, Andrea Olivero - abbiamo assistito all'abolizione dell'Agenzia per il Terzo Settore, con la motivazione di 'contenerÈ la spesa pubblica, perdendo così uno strumento di promozione, vigilanza e controllo, fondamentale per il terzo settore, che ha svolto un importante ruolo di 'terzietà' tra organizzazioni non profit e istituzioni. Sopprimere l'Osservatorio sulle Aps ci appare un'altra scelta miope che il Governo intraprende contro il terzo settore, privandolo ancora una volta di spazi di partecipazione, di rappresentanza e di autonomia. Peraltro la motivazione della riduzione dei costi non c'entra nulla: l'Agenzia del Terzo settore "costava" poco più di un milione di euro, il trasferimento delle sue competenze al Ministero costerà probabilmente di più. L'Osservatorio addirittura non costa nulla. Quali sono quindi le vere ragioni di questo provvedimento? Constatiamo che la spending review viene usata a pretesto per ridurre gli spazi di democrazia e i momenti di confronto tra società e istituzioni".

Sempre in tema di welfare e spending review, Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà - Confcooperative, la più grande federazione di riferimento della cooperazione sociale con 6mila cooperative e oltre 220mila persone occupate, esprime forte preoccupazione.
"Lo Spending Review ora passa all'esame della V Commissione del Senato. Il provvedimento, se non modificato, avrà effetti devastanti per la cooperazione sociale italiana. Rischiamo di arretrare sia nella sussidiarietà territoriale, sia nell'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate che sono centinaia di migliaia. è evidente il paradosso che stiamo vivendo. Da un lato la recente direttiva della Commissione Europea sugli appalti pubblici che valorizza la normativa italiana relativa agli affidamenti alla cooperazione sociale e la promuove per le altre realtà nazionali, dall'altro lato la Spending Review che, invece, la elimina. Nello specifico con l'art 4 commi 6, 7, 8.
Non intervenire rappresenterebbe un grave atto d'irresponsabilità, perché produrrebbe un caos territoriale con costi molto più alti dei risparmi che si pensa di poter raggiungere. Siamo fortemente preoccupati, e confidiamo che ai massimi livelli istituzionali si possa intervenire con un emendamento che fa salva una normativa ragionevole e utile per il Paese adottata come buona pratica anche in Europa".