Al Cara di Mineo parte la fase 2

  • Scritto da Redazione
  • - 28/02/2012

Buoni i risultati di gestione del Cara di Mineo, dove molte cose sono cambiate e dove si respira un'aria più serena, rispetto alla situazione iniziale.
La vita al Cara scorre alcune volte con riti fissi: il pullman prende una quarantina di bambini e li porta alle scuole dell'obbligo a Mineo per poi ricondurli al Cara nel primo pomeriggio; le code ordinate, ma spesso auto separate per gruppi etnici, per il pranzo e la cena; l'incasso della diaria (3,50 € al giorno) da spendere nell'emporio; la preghiera nella tenda dei musulmani; le partite di calcio in quello che un tempo era il campo di baseball del residence dei soldati americani.

Anche se ci sono ancora molte cose da fare, al Cara di Mineo sembra essere partita la fase 2, dove non si vive più la pressione degli sbarchi della scorsa primavera e dove non si pensa solo all'accoglienza, ma dove si punta anche all'integrazione.

L'investimento più importante - come ha spiegato Paolo Ragusa, Presidente del Consorzio Sol.Calatino (una delle organizzazioni coinvolte nella gestione del Cara) - consiste nel vedere le persone che escono dal Cara avere, oltre l'asilo politico, anche una vita da poter vivere.

In allegato l'articolo tratto da La Sicilia del 25 febbraio 2012.


 

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La Sicilia 25 febbraio 2012 Cara di Mineo pdf *.pdf - 116 KB