Nel 2012 i poveri rischiano di rimanere senza cibo e senza assistenza

  • Scritto da Redazione
  • - 04/11/2011

Nel 2012 i poveri rischiano di rimanere senza cibo e senza assistenza.

Questa la prospettiva delineatasi dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso aprile, secondo cui l'Unione Europea si appresta a tagliare del 76% i fondi del Pead (Programma europeo di aiuto alimentare) a favore delle persone bisognose, portandolo a 113,5 milioni di euro contro i 480 milioni attuali.

Questa riduzione drastica rischia certamente, in Paesi come l'Italia, di danneggiare ulteriormente il welfare e le persone che usufruiscono di sostegno per poter sopravvivere.
Secondo dati Agea, Agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura (che riceve gli alimenti primari dall'Ue e indice bandi per trasformarli in prodotti finiti da destinare agli enti caritatevoli), il programma di aiuto alimentare in Italia ha contribuito allo sviluppo di un concreto sistema di distribuzione che ogni anno fornisce alimenti a più di 3.000.000 di poveri.

Tutti gli enti caritativi, associazioni, cooperative che sostengono il bisogno alimentare e attuano programmi di aiuto ai poveri, contrastano questa decisione dell'Unione Europea. Tra questi - come si evince da un articolo tratto da Vita - anche uno degli organi italiani più radicati sul territorio, il Banco delle opere di carità (che nei dieci mesi del 2011 ha distribuito 21mila tonnellate di viveri), è in fibrillazione per la decisione dell'Ue: «Altro che Medioevo, benvenuti nell'epoca della barbarie», denuncia il presidente Luigi Tamburro, «è questo il clima culturale che pervade il Parlamento europeo, un organismo chiuso e refrattario a riconoscere le necessità materiali di 18 milioni di europei indigenti. Ci chiediamo quale sia la logica di questa decisione».

In allegato l'articolo completo tratto dal settimanale Vita.

Scarica i documenti
VITA 4 nov 2011 pdf *.pdf - 580 KB