2010: anno critico per l'integrazione e l'accoglienza. Save the Children presenta il secondo rapporto annuale sui minori stranieri in Italia

  • Scritto da Redazione
  • - 01/02/2011

Save The Children ha pubblicato il Secondo Rapporto Annuale sui minori stranieri in Italia, risultato dell'attività che l'organizzazione conduce al fianco di circa 2.300 minori stranieri - minori non accompagnati, in famiglia, di "seconda generazione"- attraverso progetti nel campo dell'educazione, della giustizia minorile, dell'accoglienza, della lotta alla tratta e allo sfruttamento.

Alla domanda su "come l'Italia abbia provveduto all'accoglienza, all'integrazione, alla protezione, all'istruzione di un milione di minori stranieri che sono sul territorio italiano", Raffaela Milano, Responsabile Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia, ha riposto che "il 2010 è stato un anno critico, in cui sono stati compiuti molti passi indietro".

La legge 94-2009, più nota come legge sulla sicurezza, si sta rivelando un ostacolo che interrompe o rende più difficile il percorso d'integrazione intrapreso - spesso con grande abnegazione e impegno - da tanti minori stranieri non accompagnati, i cui viaggi verso l'Italia peraltro sono diventati ancora più rischiosi a seguito della ratifica dell'accordo Italia-Libia avvenuta nel febbraio 2009. La scuola italiana - tradizionale fulcro dell'integrazione - è sempre più in affanno, e la previsione di un tetto del 30% di alunni stranieri per classe non ha certo contribuito a migliorare la situazione. Il 2010 ha segnato, inoltre, un periodo di grave difficoltà per centinaia di bambini Rom, a causa di sgomberi realizzati senza predisporre misure alternative di accoglienza.

A fronte di tutto ciò, i dati statistici confermano come la presenza di bambini e adolescenti stranieri sia in costante crescita e consolidamento. Quella dei bambini è una presenza vitale, se si considera che le nascite di bambini di genitori stranieri contribuiscono a rendere positivo il saldo demografico nazionale.

Però è anche una presenza che va accompagnata e sostenuta, perché l'integrazione di un bambino con radici culturali e sociali diverse può essere difficoltosa. è urgente fare subito almeno tre cose: dare seguito alle misure sull'integrazione dei minori previste nel Piano nazionale "identità e incontro" - varato dal Governo nel maggio 2010 che ora deve essere attuato, potendo contare sugli investimenti necessari; rivedere le norme sulla cittadinanza per chi è figlio di genitori non italiani, prevedendo il riconoscimento della cittadinanza prima del compimento del diciottesimo anno in modo che possa sentirsi pienamente "cittadino" del paese in cui è nato e cresce; approntare un programma organico per la protezione dei minori stranieri che vivono le condizioni di maggior rischio. Un segnale positivo è venuto, su quest'ultimo punto, dall'approvazione nel mese di ottobre, da parte del Parlamento, di una mozione unica, sottoscritta da deputati delle diverse parti politiche, volta a rafforzare la tutela dei minori stranieri "non accompagnati".

Per ulteriori informazioni si rimanda alla pagina web www.savethechildren.it

In allegato il Secondo Rapporto Annuale Save The Children.


 

Scarica i documenti
Save the children Secondo rapporto annuale pdf *.pdf - 6,80 MB