Riparti da te è una campagna d’informazione destinata alle donne che vogliono realizzare una propria idea imprenditoriale attraverso il microcredito, ma anche rivolta a tutti gli altri soggetti, enti, organizzazioni no profit, società e istituti privati che vogliano collaborare con noi per aumentare le disponibilità di microcredito per le imprese femminili.
Essa s’inserisce nel progetto Microcredito Donna rivolgendosi a tutte le donne che vogliano "ripartire da sé" ovvero, che vogliano avere l’opportunità di creare una propria impresa, senza dover fornire garanzie reali alla banca, o chiedere aiuto alla famiglia, sia un genitore o il proprio marito/compagno.
Il microcredito può risolvere il problema dell'accesso al credito che da sempre penalizza le donne più degli uomini: tassi d'interesse maggiori, importi accordati inferiori e soprattutto maggiore richiesta di garanzie.
La campagna ‘Riparti da te’ nasce quindi da un’esigenza precisa” spiega Marco Paoluzi, funzionario dell’Ente nazionale microcredito (Enm) che segue il progetto. “Quella di incentivare l’impresa femminile che, come è stato appurato, subisce una vera e propria discriminazione quando si tratta di ricevere finanziamenti bancari. C’è infatti una vera esclusione, o meglio una discriminazione finanziaria, che riguarda le donne; alle quali vengono spesso erogate somme minori o al contrario richieste garanzie maggiori,” dice Paoluzi.
Da questa constatazione nasce il progetto Riparti da te; che prevede finanziamenti da 10 fino a 25 mila euro.
ENM non è un ente erogatore, quindi non dà direttamente del denaro, ma indirizza la futura imprenditrice verso le soluzioni disponibili.
Di fronte alla crisi e alle restrizioni del credito tradizionale, spiega Paoluzi, ”il microcredito in Italia è cresciuto a ritmi esponenziali, circa il 250% dal 2010 al 2012.
Spesso si tratta di cifre modeste, che però a differenza dei prestiti bancari, vengono concesse senza garanzie reali come le ipoteche. Esiste però una enorme forbice tra domanda e offerta: a fronte di una richiesta per qualche miliardo di euro, i fondi disponibili sono intorno ai cento milioni di euro” dice sempre Paoluzi.
L’Enm sta predisponendo per i prossimi mesi un ulteriore progetto: in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Roma, l’istituto sta studiando un fondo di garanzia con capitali propri, risparmiati da altre voci di bilancio, che possa permettere di finanziare nuove imprese nella regione Lazio. Un’ulteriore opportunità per chi volesse mettersi in proprio ma non riesce a reperire i fondi necessari.
Quindi riassumendo:
1. ENM è uno strumento che contribuisce a compensare il divario di genere esistente, nell'accesso al credito tradizionale.
2. Promuove lo sviluppo di specifici modelli e strumenti di microcredito in un'ottica di genere.
3. Valuta la performance sociale dei programmi rivolti alle donne.
4. Sensibilizza gli operatori del credito.
5. Fornisce un'informazione mirata al target femminile sugli strumenti microfinanziari.
6. Promuove una community di soggetti interessati al microcredito femminile.
7. Contribuisce alla formazione della cultura imprenditoriale e finanziaria femminili.
Per info rivolgersi a: segreteria@microcreditodonna.it