Cyberbullismo, i nuovi strumenti per contrastarlo Notizie

Cyberbullismo, i nuovi strumenti per contrastarlo

  • Scritto da Redazione
  • - 06/09/2017

 

Dal 18 giugno 2017 è in vigore la nuova legge sul cyberbullismo. Tecnicamente si chiama legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. L’anno scolastico che si apre in questi giorni è quindi il primo in cui sono in vigore tutte le novità previste dalla legge, a cominciare dal fatto che in ogni istituto scolastico ci sarà un docente referente, con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio. Il Ministero entro il 18 settembre deve presentare le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni, che poi andranno aggiornate ogni due anni.

Secondo quando già previsto dalla legge 107 (la Buona Scuola) nel triennio 2017-2019 ci sarà una formazione del personale scolastico sul tema del cyberbullismo, con un ruolo attivo per studenti ed ex studenti in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole. Fin qui la prevenzione, che è il cuore della legge.

Qualora si verificassero atti di cyberbullismo, il dirigente scolastico informa tempestivamente i genitori dei minori coinvolti: i regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti. I servizi territoriali, con l'ausilio delle associazioni, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e per rieducare, anche attraverso l'esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo. Per i minori autori di atti di cyberbullismo, se non c’è querela o denuncia, scatta l'ammonimento: il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore.

L’altra importante novità riguarda la possibilità di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti che siano stati diffusi in rete (foto e video imbarazzanti o offensivi, post sui social network in cui si è minacciati, offesi, insultati…). L’istanza può essere inviata direttamente dal minore, se questo ha più di 14 anni, oppure da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto alla rimozione dei contenuti, l'interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore. Da pochi giorni il Garante ha pubblicato il modulo (in allegato) per fare richiesta di eliminazione dei contenuti, che dopo essere stato compilato va inviato a cyberbullismo@gpdp.it.

tratto da www.vita.it