Viaggio, speranza, futuro: gli SPRAR del Consorzio Sol.Co. “a porte aperte” per la Giornata Mondiale del Rifugiato Storie

Viaggio, speranza, futuro: gli SPRAR del Consorzio Sol.Co. “a porte aperte” per la Giornata Mondiale del Rifugiato

  • Scritto da Redazione
  • - 26/06/2017

Sei eventi per mostrare il proprio modello di integrazione “accogliente”, sei possibilità per avvicinare i cittadini, creando un ponte tra culture diverse attraverso il cibo, la musica, la danza, il racconto, l’arte in genere. Il Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Siciliane ha colto l’opportunità della Giornata Mondiale del Rifugiato 2017 per aprire alla cittadinanza, dal 18 al 27 giugno, le porte dei Centri SPRAR di Borgetto, Catania, Floridia, Francofonte, Mascalucia e Palermo, gestiti dalla propria rete di cooperative consorziate: una testimonianza della peculiarità di un metodo d’integrazione che può essere considerato un fiore all’occhiello dell’Italia che accoglie.

Quando si parla di modello “accogliente”, non ci si riferisce solamente a un aggettivo: è più corretto parlare di un vero e proprio percorso di vita che non si ferma all’emergenza iniziale. Il migrante viene infatti accompagnato e aiutato sotto tutti i punti di vista, mirando in particolare alla sua formazione: elemento fondamentale, quest’ultimo, per la sua successiva autonomia. Francesca Pruiti, Coordinatrice dell’Ufficio Accoglienza e Integrazione del Consorzio Sol.Co., lo specifica chiaramente: “accogliente è una scelta chiara che il Consorzio Sol.Co. ha fatto da anni nella gestione dei propri servizi, promuovendo una scelta civica, sociale e solidale nella costruzione di una rete di collaborazione tra cittadini, associazioni, enti pubblici, cooperative, aziende profit e mercato del lavoro. I migranti sono fondamentali per la costruzione di un nuovo patto sociale, in cui tutti lavoriamo per lo sviluppo della nostra società”.

Grazie agli eventi collegati alla Giornata Mondiale del Rifugiato, il modello in questione è stato mostrato alla cittadinanza. I Centri SPRAR “a porte aperte” hanno incentivato incontri culturali fatti di racconti di vita, produzioni artistiche e fotografiche, laboratori culinari, momenti di pura condivisione: l’obiettivo è stato quello di mostrare come il dialogo e la partecipazione possono abbattere qualsiasi tipo di pregiudizio e come il viaggio e la speranza di un futuro migliore siano temi che accomunano le vicende umane a qualsiasi latitudine. Proprio per questo, l’accoglienza non può essere fine a se stessa: “accompagnare il migrante verso l’autonomia dev’essere il punto principe di chi fa l’operatore sociale, – specifica il presidente del Consorzio Sol.Co. Francesco Passantino – l’accoglienza deve rappresentare l’istante in cui un ragazzo o una ragazza deve incominciare ad immaginare di vivere una nuova vita”.

Qui l'album fotografico degli eventi